Sono moltissime le persone che si confrontano con uno stato di terrore pervasivo denominato dalla clinica contemporanea “attacco di panico“.

I consueti “fenomeni di corpo”, quali, per esempio tachicardia, sudorazione, tremori, dispnea, a causa della loro intensità, inducono sempre più spesso le persone a richiedere un parere medico per poi scoprire che l’origine della propria sofferenza non è da ricercare nella sfera organica.

Quando si parla di panico bisognerebbe, innanzitutto, dire qualcosa in merito all’angoscia. Quest’ultima, secondo la psicoanalisi, si può definire come uno stato di sofferenza che genera ansia e agitazione, dettata dal fatto che la persona che la vive non comprende le cause di questo malessere.

In particolare Freud aveva concettualizzato l’angoscia come segnale di un pericolo che proviene da un’esperienza di distacco che l’Io ha sperimentato in seguito alla separazione dalla madre, che lascia il bambino in una situazione di “impotenza”, definibile anche come panico. Parafrasando Freud potremmo leggere gli attacchi di panico proprio come un fenomeno che indica una perdita, una rottura improvvisa di un equilibrio al quale non si riesce ad attribuire un significato.

In altre parole, l’ordine delle cose si scompagina inaspettatamente e la persona non riesce a persuadersi di ciò che è accaduto.La confusività di oggi rende difficile alle persone rintracciare delle coordinate sulle quali potersi orientare rispetto a se stessi e al proprio futuro.

I confini tra le proprie scelte e ciò che gli altri decidono per noi sono sfumati: la persona si ritrova, spesso, ad essere più un oggetto di un godimento collettivo piuttosto che un soggetto del proprio desiderio.

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La Dott.ssa Alessia Rossana Sciuto, psicologa del Consultorio Signorelli di Catania

 

La conseguenza di questo discorso sfocia in una difficoltà nel rintracciare punti di riferimento che servirebbero da appiglio al fluire del proprio desiderio. Ciò espone l’individuo ad una perdita di controllo libidico che, non avendo nulla su cui agganciarsi fuoriesce e irrompe nel corpo sotto forma di attacchi di panico.
E’ una sorta di scarica di energia, un eccitamento libero e fluttuante che non si ancora a nessun tipo di rappresentazione o discorso legato alla propria storia personale.In genere una psicoterapia, in breve tempo, è indicata per consentire a queste persone di risolvere questo tipo di problemi. 

 



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