Esiste un gene che spinge un uomo ad aggredire e molestare una donna. Le aggressioni sessuali, dunque, sarebbero questione di DNA.
Ad affermarlo, un team di scienziati dell’Università di Oxford e quelli del Karolinska Institute svedese che avrebbe individuato il gene che induce gli uomini a compiere delle violenze sessuali. Una ricerca che non ha precendeti nel corso della storia scientifica e medica e che potrebbe spiegare i tanti episodi di aggressione carnale sulle donne che si sentono al telegiornale e si leggono nei vari portali di informazione sul web.
I ricercatori hanno scoperto che i fratelli di uomini arrestati per crimini sessuali sono cinque volte più propensi a commettere gli stessi atti violenti, quali un rapimento e conseguente stupro, rispetto a tutti i soggetti che compiono la popolazione in generale. Dallo studio, inoltre, viene a delinearsi anche un modo per affrontare questa “propensione” alla molestia: ai padri e fratelli degli stupratori e dei molestatori dovrebbe essere offerta una psicoterapia mirata, per arginare, quanto più possibile, il rischio di atteggiamenti violenti ai danni delle donne.
Come ha precisato Seena Fazr dell’Università di Oxford, “Non stiamo dicendo che abbiamo scoperto il gene del violentatore o cose simili. Abbiamo scoperto invece che fattori genetici hanno un’influenza sostanziale su un aumento del rischio di essere coinvolto in crimini sessuali”.
Lo studio è stato condotto su 21.566 uomini arrestati per questi crimini in Svezia tra il 1973 e il 2009.