Per la prima volta dal 2009 l’economia Russa si trova in recessione. Dopo le sanzioni occidentali per le vicende militari in Crimea e contro l’Ucraina, l’economia della Russia, secondo le stime degli analisti, potrebbe calare di un 0,8% nel 2015.
Le Sanzioni portano in recessione la Russia. Le stime del Governo russo prospettavano un +1,2% di crescita, il sedicesimo anno consecutivo di crescita per la Russia, ma dopo le sanzioni imposte a Mosca, il Cremlino per la prima volta deve parlare di recessione e di rallentamento della propria economia.
A far rallentare l’economia del paese il calo del rublo e il calo del petrolio, due scenari che uniti alle sanzioni aggravano un contesto economico fragile dal punto di vista strutturale, speculativo e geopolitico. A perdere di più sarà soprattutto il mondo della finanza, gli imprenditori e il mondo bancario, proprio le banche russe sono esposte ad un debito superiore ai 614 miliardi di dollari, una parte da pagare entro fine anno e altri 2/3 da versare entro la fine del 2015.
Le stime negative sull’economia interna, si prevede, porteranno inoltre ad una nuova fuga di capitali verso l’estero, impatto sull’economia che oggi vale almeno 125 miliardi di dollari. La notizia della prossima recessione arriva in contemporanea con il nuovo calo della moneta, per 1 dollaro servono 53,29 rubli mentre per un euro ne servono 66,50.