Domenica 28 novembre a Monza, l’Italia è tornata al centro del mondo della medicina: il chirurgo Domenico Siro Brocchetta, primario della divisione di Chirurgia protesica di anca e ginocchio ha eseguito il primo trapianto integrale di ginocchio, in Italia e nel mondo. Si erano registrati trapianti, ma solo parziali, a Bologna e a Cortina.
A sottoporsi all’intervento è stata G. P., una donna veronese di 37 anni che lavora come fisioterapista. La paziente-zero lamentava un problema all’articolazione già da molto tempo ed era stata sotto i ferri numerose altre volte, quando le era stata impiantata una protesi che però era in grado di risolverle il problema in maniera non definitiva, poiché la piastra installata che riempiva un vuoto di circa 25 centimetri, non era più in grado di assolvere al proprio compito. Il chirurgo era davanti a due scelte: bloccare l’articolazione in maniera definitiva o tentare qualcosa di innovativo.
L’equipe del Dott. Brocchetta si è rivolta alla Banca dell’Osso dell’Istituto ortopedico Pini di Milano, chiedendo un’articolazione comprensiva di femore e tibia, prelevata da una 41enne deceduta pochi giorni prima. Durante la delicatissima operazione, durata circa 7 ore, il team medico ha trapiantato il ginocchio in maniera totale, riscontrando difficoltà mai “viste” poiché era la prima volta che si innestavano tibia, femore e si connetteva il complesso dei legamenti, nonostante il luminare nel 2003 avesse sperimentato l’intervento su un cadavere.
La paziente, ancora ricoverata e sotto costante osservazione, è in buono stato e ha un altrettanto buona mobilità del piede sinistro. Le è stato apposto un tutore esterno che aiuterà il ginocchio a rimanere in sede, e fra qualche giorno potrà iniziare a muovere passivamente l’articolazione: tra un mese circa partirà la fase riabilitativa, per la quale sono necessari protocolli alternativi a quelli standard, vista l’unicità dell’operazione.
Andrea Zampini