MILANO, 11 settembre 2014 – Luca Cordero di Montezemolo lascerà la Ferrari come presidente e sarà sostituito da Sergio Marchionne, che è anche l’amministratore delegato della Capogruppo Fiat Chrysler Automobiles (FCA) dal 13 ottobre.

La data del 13 ottobre coincide con la prevista quotazione del gruppo al New York Stock Exchange.

Marchionne MontezemoloDal 1991, la Ferrari ha raggiunto risultati significativi sotto la presidenza di Montezemolo sia in termini di performance finanziaria e la sua posizione nel mondo delle corse, dice la nota.

“Come presidente della Ferrari, Luca ha spinto l’azienda ad un nuovo livello di eccellenza tecnologica e organizzativa che ha portato con sé anche eccellenti risultati finanziari”, ha detto nella dichiarazione Marchionne.

Tuttavia, ha sottolineato, il reciproco desiderio di vedere la Ferrari raggiungere il suo vero potenziale in pista “ha portato ad incomprensioni che divennero ben visibili durante l’ultimo fine settimana”, ha aggiunto.

Ferrari si trova al quarto posto nella classifica della stagione dopo il Gran Premio italiano della Domenica. La macchina da corsa ha avuto performances “inaccettabili” del circuito internazionale di alto profilo negli ultimi anni, Marchionne ha detto all’inizio di questa settimana.

Cordero di Montezemolo ha commentato la dichiarazione che la Ferrari avrà un ruolo importante da svolgere all’interno FCA a Wall Street. “Si aprirà una nuova e diversa fase che credo, debba essere guidato dal CEO del gruppo”, ha aggiunto.

FCA, che ha sede in Olanda e residenza fiscale in Gran Bretagna, nasce dalla fusione di Fiat in Italia con l’americana Chrysler.

La fusione è stata il culmine di un grande progetto industriale avviato nel 2009, e ha portato al settimo più grande produttore di auto al mondo, che potrebbe avere una potenza fino a sette milioni di veicoli all’anno, secondo Marchionne.

Fiat ha annunciato a gennaio che aveva acquisito il pieno controllo di Chrysler dopo più di un anno di trattative con VEBA, la fiducia sanitario associato con la United Auto Workers (UAW), che possedeva il restante 41,5 per cento delle azioni Chrysler.

Montezemolo stava spingendo per mantenere la Ferrari autonoma contro gli sforzi di Marchionne per integrare meglio l’attività con la Fiat e migliorare il posizionamento del gruppo nella fascia alta del mercato automobilistico.

Martina Franchini
11 Settembre 2014