«Stiamo predisponendo un richiamo ai petrolieri perché non ci siano aumenti nella stagione in cui c’è maggior consumo». Così il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato interpellato a margine di un evento Terna sul rincaro della benzina. «Il rincaro è prevalentemente dovuto a un rincaro del greggio e a un aumento della domanda e quindi i petrolieri aumentano un pochino il prezzo. I nostri listini rispetto a quelli europei hanno uno stacco minore che in questo caso ci vede avvantaggiati, ma esiste – ha aggiunto – per questo ho già predisposto un richiamo ai petrolieri chiedendo loro di tenere conto della situazione del nostro Paese». Intanto però la Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio hanno confermato la proclamazione di una prima tornata di chiusure delle aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali italiane, tangenziali e raccordi compresi, che prenderà il via dalle ore 22 di oggi, terminando alle ore 6 del 19 luglio prossimi. In una nota, i sindacati lamentano l’indifferenza del governo e «insistono nel chiedere pressantemente al governo, nella sua collegialità e in particolare alla presidenza del Consiglio, una piena assunzione di responsabilità». Ecco i motivi dello sciopero: «Imposizione dei prezzi dei carburanti più alti d’Europa, volumi di vendita in progressiva picchiata dal 2008, livello di royalty aumentati di oltre il 700% in 10 anni, accordi collettivi economici scaduti mediamente da più di quattro anni, valanga di lettere di disdetta dei contratti di gestione che espellono oltre 6.000 lavoratori e centinaia di imprese, impegni assunti con Intese formali sottoscritti in sede istituzionale disattesi, norme di legge violate ». E sono queste le ragioni – proseguono le tre sigle – per le quali i sindacati dei gestori hanno pressantemente sollecitato il governo «ad esercitare il suo autorevole intervento per garantire il rispetto delle norme vigenti e degli accordi che esso stesso, anche nel recente passato, ha voluto e sottoscritto. Al ministero dello Sviluppo economico, ora, il compito di riportare all’interno delle regole i comportamenti delle compagnie petrolifere e dei concessionari autostradali che si spartiscono la torta degli affari prodotti conun bene pubblico, quello autostradale».