Dell’importanza non solo filosofica del match contro il Catania si è scritto, con altrettanta evidenza è doveroso sottolineare come la salvezza acquisita autorizzi Giampiero Ventura a qualsiasi tipologia di esperimento. Il 5-3-2 ormai non farebbe più notizia, essendosi a tutti gli effetti rivelato il sistema di gioco necessario per l’ultimo colpo di reni verso l’obiettivo stagionale. Il cambiamento in corso d’opera non ha prodotto prestazioni memorabili, però ha consentito al Torino di rallentare l’emorragia di gol subiti negli ultimi mesi: un tracollo che aveva portato la difesa del Torino dal podio delle migliori
alla cerchia delle peggiori in serie A. In tre partite con il 5-3-2 sono arrivati due punti appena, però i gol subiti sono stati altrettanti (a fronte di uno solo realizzato, peraltro su rigore). Per dare continuità al nuovo percorso tattico il tecnico potrebbe riproporre il sistema più coperto, nonostante durante tutta la settimana di allenamenti a porte aperte abbia testato il vecchio amore, il 4-2-4. Prove costanti che lasciano aperta la porta a un ritorno alle origini per l’apparizione che chiuderà la stagione. C’è da dire che Ventura in stagione ha provato qualcosa di diverso anche con il 4-2-3-1, soluzione poi però accantonata piuttosto in fretta: il gioco era a tratti fluido e piacevole, ma i risultati erano stati estremamente negativi. Dunque contro il Catania si ballerà tra 5-3-2 e 4-2-4. Sì, ma con quali interpreti?
LE SCELTE La logica porterebbe a ipotizzare come naturale l’inserimento anche dall’inizio dei ragazzi meritevoli di un’opportunità. L’elenco è il solito: Bakic ,Menga , Diop . Anche se le sensazioni che pervadono la vigilia vanno in una direzione piuttosto diversa. Anche perché la comprensibile necessità di non esporre ai giovani a difficoltà impreviste o ancora peggio a brutte figure impone una generale prudenza. Normale però che il tifoso possa esternare il proprio disappunto: ma come, domanda che sgorgherebbe spontanea, nemmeno stavolta che i punti contano relativamente? Questione di punti di vista. In ogni caso i granata emergenti sperano fino all’ultimo e si scaldano per avere quantomeno una fetta di gloria a partita in corso. Qualcuno pare più sicuro di avere una chance dal primo minuto. Nando Coppola prepara i guanti e il saluto ai tifosi granata: a 35 anni e con il contratto in scadenza, ci sarà poi tempo per il portiere-uomo spogliatoio di riflettere sul futuro. Chi potrebbe tornare a sinistra è Caceres , l’ultima volta avvistato in campo a metà gennaio, contro il Siena. Il centrocampo è un rebus annodato sul sistema: con il 5-3-2, probabile che si possa andare avanti con la linea Basha ,Vives , Brighi , al netto del fatto che Gazzi forse meriterebbe l’applauso della gente per la costanza espressa in stagione. E poi c’è chiaramente Bakic, attorno al quale la curiosità generale è in costante ascesa. Se gli attaccanti saranno due, Birsa può insidiare Cerci nel ruolo di seconda punta. Capitolo centravanti. Bianchiavrà in ogni caso la standing ovation dello stadio: certamente giocare l’ultima da protagonista avrebbe tutto un altro gusto. Deciderà Ventura, anche se Meggiorinipare essere più di un’alternativa per il posto da titolare.