Nessuna paura, nessun calcolo. Ma «fame, rabbia, attenzione e determinazione». Davide Ballardini ieri ha dettato la via. Una strada difficile da percorrere, l’unica possibile però verso la salvezza. Che passa, e non può essere diversamente, proprio dalla sfida di questo pomeriggio contro la Sampdoria. Una partita che assume così un doppio significato: i punti in palio per la classifica e il primato cittadino. C’è da riscattare una sconfitta subita all’andata, c’è da dare una svolta alla stagione, proprio nel momento più importante. Serve un segnale forte per affrontare poi nel migliore dei modi l’ultima salita verso la permanenza in serie A. «Il Genoa è pronto per fare quello che serve: una grande partita. Perché serve fare una grande partita». Il tecnico rossoblù sa già cosa significhi a Genova il derby, nel 2011 li ha vinti entrambi e sa quanta carica possa dare un eventuale vittoria. Ma Ballardini ha studiato attentamente la Sampdoria del suo conterraneo Delio Rossi , «uno che sa fare molto bene il proprio lavoro – ha detto il tecnico rossoblù – ma altro non so dire perché in realtà non lo conosco e per parlare delle persone le devi conoscere».
SOLIDITA’ «La Sampdoria è una squadra solida che regala poco o nulla agli avversari. Una formazione molto pragmatica con elementi capaci che alla solidità aggiunge la qualità dei propri giocatori – ha spiegato Ballardini -. Molti dei suoi ottimi risultati, la Sampdoria li ha ottenuti coprendosi bene e attaccando gli spazi che gli avversari concedevano, anche perché hanno giocatori che hanno gamba e sanno bene quando devono inserirsi senza palla. La nostra idea è quella di fare sempre la partita senza concedere spazi al contropiede avversario. Non sarà facile ma dovremo farcela». Un Genoa dunque molto attento e senza sbavature. Un Genoa che recupera anche Juraj Kukca , elemento fondamentale nel gioco di Ballardini, ma non al cento per cento. Kucka, reduce dall’infortunio al ginocchio patito nella sfida con il Napoli – una leggera distorsione con contusione – ha svolto venerdì la parte finale dell’allenamento e ieri tutta la rifinitura. Quanto basta per convocarlo e quasi certamente schierarlo dal primo minuto permettendo così ai rossoblù di scendere in campo con il 3-5-1-1 con Bertolacci alle spalle di Borriello . Anche se la tentazione di giocare con due punte vere e un centrocampo più coperto – in un 3-5-2 speculare rispetto ai blucerchiati, lasciando sia Vargas che Bertolacci in panchina – è forte per Ballardini. Quello che conterà però non sarà il numero di attaccanti ma l’atteggiamento «Il fatto di essere più o meno offensivi non dipende dal numero degli attaccanti schierati ma dipende dall’atteggiamento – ha detto -. Il nostro campionato privilegia le squadre che fanno della difesa e del contropiede le loro armi. Se uno mette tre attaccanti non è più offensivo di uno che mette un attaccante». Di certo sarà un Genoa pronto a scendere in campo senza paura. «Vendetta per come finì nel 2011? Noi non temiamo nulla. Sappiamo solo che dobbiamo fare una grande partita contro una squadra molto solida come la Sampdoria. E’ necessario – ha concluso – avere però fame e rabbia per raggiungere gli obiettivi che vuoi conquistare».