Ammontano a 2,3 miliardi euro, 100 milioni sotto la soglia minima stabilita dalla Legge di stabilità, le offerte presentate ieri da quattro operatori telefonici per le frequenze 4G, la quarta generazione di sistemi di telecomunicazione wireless (senza fili), messe in vendita dal ministero dello Sviluppo economico. Oggi partirà l’asta con rilanci del 3%.
A distanza di undici anni dalla gara Umts, sono in vendita il doppio delle frequenze rispetto ad allora, pari a 300 megahertz, per le quali il ministro Paolo Romani ha auspicato un introito pari a 3,1 miliardi.
Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3G si daranno battaglia per accaparrarsi le frequenze liberatesi grazie al passaggio delle televisioni al digitale e alla cessione da parte del ministero della Difesa. Spazio che sembra indispensabile per sostenere la crescente richiesta di banda larga mobile determinata dalla diffusione di smartphone e tablet pc, che sta mettendo tutti gli operatori a rischio di collasso della rete.
La maggior parte delle richieste ha riguardato gli 800 Mhz, la frequenza più pregiata perché in grado di fornire una maggiore copertura: sono risultate vincenti, per ora, due offerte di Wind, una di H3G, una di Vodafone e una di Telecom, mentre per un sesto blocco disponibile Telecom ha fatto un’offerta insufficiente.
Per i 1800 Mhz è risultata vincente un’offerta di Telecom, restano due blocchi disponibili; nessuna richiesta per i 2 mila Mhz e tredici per i 2.600 Mhz (uno resta disponibile).
Si attende battaglia sugli 800 Mhz, dal momento che è necessario possedere due lotti contigui per offrire un servizio adeguato e Telecom e Vodafone dispongono solo di un lotto. Si è ritirato invece il quinto concorrente atteso: Linkem.
Per ogni lotto, in ogni caso, è possibile il rientro da parte di qualsiasi operatore. Le regole dell’asta prevedono infatti che si possa concorrere per tutti i pacchetti, anche per quelli non oggetto dell’offerta iniziale. I rilanci, che dovranno essere di almeno il 3% superiori all’ultima offerta ricevuta per lo specifico lotto, prenderanno il via oggi, a partire dalle 15. Questa fase rilanci potrebbe durare più di qualche giorno.
Alcuni osservatori fanno notare come Vodafone risulti meno attivo, almeno finora, nella gara di altri operatori. Così come la presenza di offerte tanto da parte di H3G quanto di Telecom potrebbero lasciare intendere che non sono alle viste acquisizioni.
Sullo sfondo resta il problema dell’occupazione da parte di alcune emittenti di alcune delle frequenze in gara, anche se il ministro Romani ha dichiarato che saranno rimosse. Il bando stesso fissa al primo gennaio 2013 la piena disponibilità delle frequenze. Saranno sufficienti i 240 milioni d’indennizzo per le tv (pari al 10% della base d’asta) per raggiungere l’obiettivo?