Spaparanzati sul divano, in una piovosa domenica sera davanti a Presa Diretta, i parlamentari Cinque Stelle hanno cominciato a prendere in mano i telefonini e a chiamarsi a vicenda: “Ma ti rendi conto che le cose che dice Marino sulla sanità sono le stesse che diciamo noi?!”. È così, con questo misto di stupore e paura, che ieri mattina sono tornati al lavoro nel palazzo. Che si fa, se capiamo che qualcosa possiamo farlo subito? La retorica dell’uno vale uno produce una risposta pronta: se non è oggi, sarà domani; se non lo faccio io, arriverà qualcun altro dopo di me. Eppure, a 24 ore dall’incontro tra il Movimento e Pier Luigi Bersani, qualcosa si muove. Niente scouting, nessuna compravendita. Piuttosto uno spunto che arriva dal presidente incaricato: se insieme a una lista di ministri di altissimo profilo, da fuori dai partiti arrivasse anche il futuro premier? Potrebbe essere solo un esercizio di pressione, un tentativo di mettere i grillini nell’angolo, come già successo con Laura Boldrini e Pietro Grasso. Eppure, all’orecchio di Vito Crimi e Roberta Lombardi, che domani mattina alle 10 incontreranno Bersani per le consultazioni, la pulce è arrivata. Dal segretario dei democratici c’è una “apertu – ra totale, senza se e senza ma”. Talmente ampia da ventilare l’ipotesi di “presentare un non politico” per Palazzo Chigi. Dal Nazareno la smentita è secca: il premier incaricato è il segretario, votato da tre milioni e mezzo di persone alle primarie. SI VEDRÀ PRESTO: i Cinque Stelle hanno chiesto e ottenuto che l’incontro con Bersani venga trasmesso in streaming. Né lui né gli altri hanno alcun interesse a dare all’esterno l’immagine di accordicchi sotto banco. Se mai ci sarà, una parvenza di intesa, dovrà essere alla luce del sole. Nella sala di Montecitorio, domani mattina, i capigruppo del Movimento porteranno i loro 20 punti. Un programma che “non è enorme”, ricordano i Cinque Stelle, e su cui alcuni punti di convergenza si possono trovare. La situazione è critica, lo sanno bene anche i neo eletti del Movimento. Nei palazzi, i funzionari con cui hanno cominciato a lavorare hanno illustrato chiaramente la questione: non ci sono solo commissioni da riempire e costi della politica da tagliare. C’è lo spettro di Cipro: per ora è lontano, ma senza un governo potrebbe pericolosamente avvicinarsi. Una guida al Paese serve, ripete Bersani, chiedendo alle forze politiche di “non impedire questa soluzione”. “Dare il proprio appoggio non apertamente, ma assumersi la responsabilità di far nascere un esecutivo”, insiste Anna Finocchiaro. Ieri, tra i parlamentari grillini, il messaggio più condiviso è stato quello pubblicato sul blog di Grillo da un’attivista di Palestrina, Gloria Rossi: “Immagino la responsabilità che sentiate in questo momento: dove ogni vostro gesto o parola sapete che potrebbe cambiare il corso degli eventi – scrive – Non temete e siate forti. Vorrei che sappiate che percepiamo il disagio, il senso di inadeguatezza, l’adrenalina a mille e la frustrazione che ti travolge quando sai che hai in mano il futuro della nostra gente. Ricordate sempre che il peggiore di voi è di certo migliore di tutti questi Professionisti della Politica che vi stanno attaccando in continuazione, tentano di manovrarvi e scaricare su di voi responsabilità antiche. Abbiate fiducia e continuate così!”. EPPURE, la macchina dei lavori parlamentari comincia a preoccupare anche loro. Spiega il senatore Alberto Airola che si è fatto un’idea dopo un incontro con l’ufficio legislativo di palazzo Madama: “Il quadro che ci hanno fatto è per certi versi disarmante. Tutte le leggi che proporremo non saranno probabilmente mai discusse. Il 90% di tutte leggi presentate non verrà discusso. La maggior parte di quelle calendarizzate saranno governative e quindi come opposizione si potrà lavorare prevalentemente su emendamenti e sub emendamenti”. A meno che non cambi tutto. “Bersani ha davanti una grande occasione per dimostrare che ha davvero capito che è arrivato il momento del cambiamento”, dice un deputato Cinque Stelle. Dal Pd, gli fa eco Arturo Parisi che si rivolge a Bersani: “La linea attuale che da una parte corteggia i voti grillini, e dall’altra sfida il movimento, è controproducente. Non conquista gli elettori e provoca inutilmente gli eletti”.