Più sottile (il più sottile al mondo), più leggero, più veloce. Più tutto, rispetto al precedente. Se del nuovo iPhone5 si sapeva già tanto — è stato definito «il segreto peggio celato da Apple»—resta da capire se la casa di Cupertino riuscirà anche nella magia di vendere il doppio dei pezzi del precedente. Dal 2007 a oggi, cinque anni e sei modelli di Melafonino hanno venduto oltre 250 milioni di pezzi. «Apple non è mai stata così forte», è la frase finale di Tim Cook, al suo quarto palco dopo un anno (e un mese) da ceo dell’azienda al posto dello scomparso Steve Jobs. La cui assenza resta però fragorosa, se non nei nuovi modelli presentati, in cui il guru aveva senz’altro già messo lo zampino, nel peso e nello smalto. Anche le cifre che Cook snocciola all’inizio dell’evento — tra cui 435 milioni di utenti attivi, con carta di credito, su iTunes— sembrano (e forse a volte sono) meno clamorose del solito. Perché se Apple è davanti ai rivali su tutta la linea, con per esempio il 68% dello share dei tablet, la concorrenza corre sempre più veloce: Samsung con il Galaxy III ha venduto 20 milioni di pezzi in tre mesi. E allora ecco il nuovo iPhone. «Un gioiello», dice Phil Schiller, vicepresidente marketing del gruppo. Parlerà italiano e arriverà da noi il 28 settembre, nel secondo turno di distribuzione: il primo del 21 settembre conta i Paesi più importanti, dagli Stati Uniti alla Germania. Nulla si sa ancora dei prezzi anche se è probabile che si tratti di quelli usuali per i modelli da 16, 32 e 64 Giga di memoria interna. È il più sottile in commercio (7,6 millimetri per 112 grammi), con schermo che raggiunge i 4 pollici di diagonale, più lungo e con una risoluzione maggiore del Retina display. In bianco e nero, avrà una scocca interamente in alluminio. Nuova anche la iSight camera, con un sensore da 8 Megapixel e le lenti in zaffiro. Connettività migliorata, con l’atteso supporto universale per le reti 4G Lte, caratteristica che potrebbe portare Cupertino e i rivali coreani di nuovo davanti ai giudici. Questa volta a parti invertite. Anche il microchip a bordo del telefono è l’atteso A6. Il nuovo «Lightning» a 8 pin è dell’80% più piccolo rispetto al precedente e offre prestazioni migliori. Nessuna paura per chi possiede «vecchi» accessori: l’azienda fornirà un adattatore. Nuovo anche il sistema operativo del telefono, l’iOS6, che sostanzialmente vede l’addio alle mappe di Google per le nuove firmate da Apple che parlano all’utente con la voce dell’intelligenza artificiale Siri. Anche in italiano (come, è tutto da provare). Facebook e Twitter saranno integrati nel software di gestione del telefono, che vedrà l’esordio dell’applicazione PassBook, un portafoglio digitale dove conservare tutti i propri biglietti elettronici, da quelli dell’aereo a quelli per cinema e concerti. Cosa farà a questo punto del «vecchio» 4S il 64% dei possessori che ha già dichiarato che passerà al nuovo 5? Molti consigli tra il serio e l’umoristico circolano già in rete: dal passarlo ai figli a venderlo online, dal donarlo in beneficenza a usarlo come macchina fotografica, dal tenerlo come riserva a rottamarlo. Non c’è stato neanche questa volta il momento di «One more thing», marchio di fabbrica delle presentazioni di Jobs che amava tenersi la sorpresa finale. Niente iPad Mini, mentre riceve una rinfrescata iTunes. Chi torna alla ribalta dopo due anni di stop è la linea degli iPod: il Nano arriva alla settima generazione e acquista un tasto «home», il Touch vede il battesimo della quinta, nuove caratteristiche e l’esordio della scocca colorata. Tre anni di lavorazione, infine, sono costati ad Apple i nuovi auricolari EarPods che promettono musica come Cupertino comanda. (CORSERA)