Salute della prostata: come preservarla grazie allo stile di vita

Salute della prostata: come preservarla grazie allo stile di vita

Prevenire è meglio che curare: questo adagio, al centro dell’attenzione da tempo immemore, trova applicazione in diversi casi, compreso il mantenimento della salute della prostata. Soprattutto dopo i 40/50 anni – anche prima se sono presenti casi di patologie in famiglia – l’uomo deve porre molta attenzione alla prevenzione delle problematiche a carico di questa ghiandola.

Lo stile vita è un alleato prezioso in questi casi. Quali sono i consigli da seguire? Nelle prossime righe, ne abbiamo elencati alcuni. Prima di entrare nel vivo delle dritte in questione, ti invitiamo, qualora dovessi avere dubbi, a rivolgerti al tuo medico curante, l’unica persona in grado di fornirti suggerimenti mirati sulla base della tua situazione sanitaria e della tua storia medica.

Focus sull’alimentazione

Dimmi cosa porti in tavola e ti dirò come stai: la rivisitazione di uno dei più celebri proverbi coinvolge anche il mantenimento della salute della prostata. Se si ha intenzione di abbassare il rischio di avere a che fare con problematiche di salute, per esempio le infiammazioni, è cruciale evitare o moderare fortemente l’assunzione di alcuni alimenti. In questo novero è possibile citare gli insaccati, ma anche le bevande alcoliche e gli alimenti piccanti.

Molta attenzione deve essere dedicata anche al consumo di formaggi grassi, in particolare quelli ricchi di grassi saturi. In merito ai lipidi, è basilare aprire un’altra parentesi, ossia quella dedicata agli acidi grassi essenziali.

Questi nutrienti, che non vengono sintetizzati autonomamente dal nostro organismo e, di riflesso, vanno assunti tramite la dieta, sono contraddistinti da una forte efficacia antinfiammatoria. Come sopra accennato, per introdurli nella routine alimentare è il caso di rivolgersi a un esperto. Tra i motivi rientra, per esempio, la necessità di trovare un equilibrio perfetto tra acidi grassi omega 6 e acidi grassi omega 9.

Integrazione mirata

Lo stile di vita frenetico che conduciamo oggi ci porta, molto spesso, ad avere a che fare con carenze alimentari. Per rendersene conto, basta fare un attimo mente locale sulla fretta con cui, di frequente, ci si trova a preparare i pasti. Alla luce di ciò, per avere maggiori chance di non avere a che fare con problemi alla prostata è il caso di valutare, sempre assieme a un medico o a un nutrizionista, un programma di integrazione customizzato.

Come si può leggere su questo sito, tra i micronutrienti più rilevanti per il benessere della prostata rientra lo zinco. Per quanto riguarda invece gli ingredienti specifici, un doveroso cenno deve essere dedicato alla Serenoa repens, una pianta utilizzata d tempo immemore in medicina naturale e considerata portentosa per quanto riguarda la prevenzione degli stati infiammatori e il contrasto degli stessi.

Idratazione smart

L’idratazione è basilare per prevenire i problemi alla prostata. Attenzione, però: nel momento in cui si valuta come gestirla, è basilare mettere in primo piano alcuni trucchi tanto semplici quanto intelligenti. Tra questi è possibile citare il fatto di evitare, se possibile, di esagerare con l’assunzione di liquidi in specifici momenti della giornata, come per esempio i minuti prima di coricarsi. Il motivo è legato al fatto che, in tali circostanze, risulta ostico alzarsi poi a orinare.

Le abitudini intime

Nel momento in cui si punta a mantenere a lungo la salute della prostata, è nodale focalizzarsi anche sulle abitudini intime. Ciò vuol dire, in concreto, evitare di praticare il coito interrotto. Così facendo, a lungo andare, ci si espone al rischio di avere a che fare con problematiche di reflusso intraprostatico.

Viva l’intestino

Un doveroso cenno finale deve essere dedicato al benessere dell’intestino, nostro secondo cervello (sintetizza più serotonina dell’organo appena citato). Le situazioni di squilibrio – sia diarrea sia stipsi – devono essere risolte in quanto, in entrambi i frangenti, si ha a che fare con un maggior rischio di proliferazioni batteriche.