Fine del duopolio Apple-Amazon per la musica online, almeno negli Stati Uniti. Anche Google, che di monopoli sulla Rete ha una certa esperienza, ora ha il proprio negozio sul web con 13 milioni di canzoni da scaricare. Android Market, che già offre libri e film, aggiunge la musica. Certo, per ora il servizio è limitato agli Usa, ma considerando che sono oltre 200 milioni (secondo Google) gli smartphone e i tablet che usano come sistema operativo Android, le prospettive di crescita appaiono notevoli. E la concorrenza agguerrita. I fan di Madonna o dei Red Hot Chili Peppers, però, dovranno ancora cercare su iTunes o Amazon le canzoni preferite, perché laWarnerMusic non ha siglato l’accordo con il colosso di Mountain View, a differenza delle altre tre grandi etichette: Universal, Emi e Sony Music, che hanno sfoderato l’artiglieria pesante per il lancio di Google Music. I Coldplay, Shakira, i Pearl Jam e i Rolling Stones hanno messo a disposizione per la vendita titoli esclusivi, alcuni dei quali sono anche offerti gratuitamente. Ad esempio, è possibile trovare sei concerti dei Rolling Stone che non sono stati precedentemente commercializzati, fra i quali uno registrato a Bruxelles nel 1973, considerato un classico fra i collezionisti. Mentre i Pearl Jam offrono gratis l’album live dal concerto del 9 novembre a Toronto. Oltre a ospitare i big, Google Music offre «dimora» anche agli artisti indipendenti: possono creare per 25 dollari una loro pagina, nella quale potranno vendere musica a un prezzo che saranno loro a stabilire e condividendo con Google i guadagni. Gli artisti, vendendo musica sulla loro pagina, potranno trattenere il 70% del prezzo. Le canzoni acquistate su Android Market, a un costo che varierà tra 69 centesimi, 99 e 1,29 dollari (lo stesso che su iTunes), potranno essere condivise tramite il social network Google+, anche se solo per una volta. Si tratta di una piccola «rivoluzione » e di un’opportunità che invece non offrono né iTunes della Apple né Amazon. Google aveva cominciato a sperimentare nel maggio scorso il servizio di musica cloud Music Beta. Un servizio gratuito che permette il back up della propria musica su server remoti e di sentirla in streaming su cellulari, tablet e pc. Il servizio rimarrà gratuito per sempre, hanno annunciato in occasione della presentazione di Google Music a Los Angeles, al contrario di quanto offerto dalla concorrenza (il riferimento è a iCloud di Apple). In più ora è possibile acquistare musica su Android Market. A maggio il gruppo di Mountain View non aveva stretto alcuna alleanza con le etichette discografiche, suscitando non poche polemiche. Del resto una delle grandi sfide di Internet, non ancora risolte, è trovare un equilibrio tra la condivisione di contenuti (notizie, libri, musica, film) e la gratuità. Il tutto nel rispetto del diritto d’autore. Questa volta però sembra diverso. «L’accordo con Google per la vendita del nostro catalogo è rivoluzionario a diversi livelli», ha commentato Robert Wells, presidente delle attività digitali di Universal Music, sottolineando che si attende «un flusso importante di denaro per i nostri artisti».