Come scegliere un corso per parlare in pubblico

Come scegliere un corso per parlare in pubblico

Al giorno d’oggi, sono sempre di più le persone che vogliono imparare a parlare in pubblico. Il motivo è legato al fatto che, nel mondo del lavoro, le soft skill sono sempre più richieste.

Tra queste c’è il public speaking, importante sia per chi lavora in azienda, sia per chi, libero professionista o imprenditore, ha la necessità di presentare un progetto o di raccontare la propria esperienza nel corso di un evento.

Di corsi per imparare a parlare in pubblico ne esistono molti (quello proposto su Agostiniriccardo.com è uno dei tanti disponibili sul mercato). Scegliere può quindi rivelarsi ostico. Se vuoi sapere come destreggiarti tra le numerose proposte, nelle prossime righe trovi alcuni consigli che speriamo possano aiutarti a capire qualcosa di più.

Attenzione a chi propone il metodo miracoloso adatto a tutti

Quando si parla di corsi per imparare a parlare in pubblico, è necessario ricordare che non esistono metodi miracolosi perfetti per tutti. La formazione deve essere infatti altamente personalizzata.

Non potrebbe essere altrimenti dal momento che, quando si ha a che fare con il public speaking, si chiamano in causa tantissime differenze riguardanti l’argomento, la preparazione sullo stesso, il tempo a disposizione e il target a cui ci si rivolge.

L’importanza del linguaggio del corpo

Un ulteriore punto da considerare quando si parla di come scegliere un corso per parlare in pubblico riguarda l’importanza data al linguaggio del corpo. Quando si tiene un discorso davanti a un pubblico, il non verbale, ossia il modo in cui muoviamo le mani o le braccia, ma anche l’eventuale tendenza a chiudere le spalle.

Abbiamo citato solo alcuni degli aspetti relativi al linguaggio del corpo, tramite il quale, molto spesso, mandiamo messaggi molto diversi rispetto a quelli inviati con le parole.

Imparare a trovare una concordanza tra questi due aspetti è essenziale e un buon insegnante di public speaking si concentra molto su questo punto.

Diffida di chi ti dice che imparare dai migliori è sbagliato

Come in tante altre situazioni, anche quando si parla del public speaking si discute di un ambito in cui nessuno, almeno da diversi anni a questa parte, ha inventato nulla. Per questo motivo, è molto utile guardare agli esempi di chi ha tenuto dei discorsi efficaci.

Chi sconsiglia di farlo non è consapevole di una semplice verità: nel public speaking l’allenamento conta tantissimo. Per renderlo efficace, è basilare guardare chi ce l’ha già fatta.

Spazio alla pratica!

Ok, quando si ha a che fare con il public speaking ci sono dei concetti teorici in ballo. Tra questi, è possibile ricordare le informazioni relative alla soglia di attenzione. Si tratta di peculiarità importanti, su questo non ci piove.

Per parlare in pubblico in maniera davvero efficace è però essenziale concentrarsi sulla pratica, aspetto da mettere in risalto in qualsiasi percorso formativo.

L’importanza della formazione in mobilità

Esistono corsi di public speaking di diversi tipi. Alcuni di questi sono organizzati in aula. Altri, invece, sono prettamente online. Al giorno d’oggi, questi ultimi sono particolarmente vantaggioso.

La nostra vita è sempre più caratterizzata dalla flessibilità e la possibilità di formarsi online è utile anche quando si ha a che fare con il public speaking. In questi casi, considerando la già citata centralità del linguaggio del corpo, può rivelarsi congeniale la possibilità di accedere a contenuti video con esempi pratici.

Come approcciarsi al meglio a un corso di public speaking

Concludiamo ricordando che, in ogni caso, per rendere davvero efficace la scelta di frequentare un corso di public speaking è necessario adottare il giusto atteggiamento.

Ciò significa, in concreto, evitare di chiudersi in se stessi e di avere paura di fare errori. Anche se a guardare certi oratori abili sembra che il carisma sia una dote naturale, dietro c’è quasi sempre tantissimo esercizio e, ovviamente, una partenza a livelli non sempre alti. Non bisogna quindi vergognarsi, ma anzi buttarsi, provare e sbagliare.