Ad Amatrice 120 romani avevano prodotto certificati di residenza falsi solo per intascare impropriamente il contributo all’emergenza abitativa che viene elargito agli abitanti delle zone colpite dal sisma che hanno perso la casa e la loro attività economica. I 12o avevano preso la residenza dopo il sisma del 24 agosto del 2016 solamente per intascare il contributo a scapito di cittadini amatriciani che ne avrebbero davvero bisogno.

Il procuratore di Rieti Giuseppe Saieva ha detto di avere aperto una inchiesta perché i 120 furbetti della residenza hanno percepito indebitamente il contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) erogato per fare fronte all’emergenza abitativa in seguito al terremoto dello scorso anno, un fatto molto grave che nuoce soprattutto alle persone oneste che hanno davvero bisogno di aiuto.  I contributi versati vanno dai 400 ai 900 euro al mese circa  e servono per aiutare coloro che hanno perso tutto nel sisma a ricostruire la casa e la propria attività economica per ricominciare una vita normale.

A fare scattare le indagini sono stati strani e repentini cambi di residenza da Roma verso Amatrice subito dopo il terremoto dello scorso anno: un comportamento sospetto che ha subito fatto pensare che fosse in preparazione qualche truffa, cosa che è stata effettivamente verificata. Dopo le grandi catastrofi naturali ci sono sempre coloro che si approfittano della situazione di caos per intascare aiuti di cui dovrebbero beneficiare solo le popolazioni colpite che ne hanno davvero bisogno e ad Amatrice il gioco dei furbetti della residenza si è ripetuto.

I contributi stanziati dopo una calamità naturale per fare ripartire l’economia delle  zone colpite fanno gola a molti che non avrebbero né i requisiti né il diritto di percepirli e non è la prima volta che si osservano truffe di questo genere. Per molte persone colpite dal terribile sisma dello scorso anno questi fondi sono stati l’unico vero finanziamento alla ricostruzione visto che i soldi raccolti con il sistema dell’SMS solidale, più di trenta milioni di euro, non sono mai stati elargiti né ad Amatrice né in altri comuni del cratere sismico e sono in corso indagini per capire dove siano finiti e perché non siano ancora stati distribuiti ai comuni.