Quello appena passato è stato davvero un sabato sera infernale: un attacco terroristico multiplo ha colpito Londra facendo 7 vittime e una vera e propria ondata di panico si è scatenata a Torino, in Piazza San Carlo, dove erano stati allestiti i maxi schermi per vedere la partita di Champions League tra Juventus e Real Madrid ed ha provocato più di 1500 feriti, di cui molti in gravi condizioni.
Nel caso di Londra, nella foto sopra, un minivan condotto a folle velocità da tre terroristi legati al sedicente Stato islamico ha falciato la folla sul London Bridge, poi gli assalitori sono scesi e muniti di grossi coltelli e cinture esplosive, poi rivelatasi finte, hanno scatenato il panico nei quartieri limitrofi prima di essere neutralizzati dalla polizia in soli 8 minuti.
Il centro di Londra il sabato sera è sempre affollatissimo di giovani che trascorrono la serata di festa nei locali più alla moda, ma all’improvviso tutto si è trasformato in un incubo con tutti che correvano per mettersi al riparo dalla furia cieca degli islamisti e i feriti insanguinati che cercavano disperatamente aiuto.
Nel caso di Torino è stato il panico che ha spinto la folla a cercare di uscire dalla piazza travolgendo tutto e tutti, mentre i più deboli rimanevano schiacciati nella calca che spingeva e tutti pensavano di essere nel bel mezzo di un attacco terroristico. Un rumore sordo, forse un petardo lanciato da un incosciente o forse il crollo della transenna di un parcheggio sotterraneo, e tutti hanno pensato a degli spari o ad un attentatore suicida; sembra che in molti abbiano gridato un allarme bomba.
Tanti feriti si sono tagliati con i cocci delle bottiglie di vetro presenti in grande quantità nonostante il divieto e ci sono stati moltissimi traumi dovuti alla schiacciamento; il più grave è un bambino di 7 anni di origine cinese che è stato letteralmente calpestato dalla folla.
Nessuno avrebbe mai potuto prevedere che un sabato sera di divertimento si sarebbe potuto trasformare in poco tempo in poco tempo in un sabato di terrore tra morti e feriti, in un sentimento comune di rabbia e sgomento, quando nessuno riusciva ancora a credere a quello che stava succedendo. .