Il più bel gesto del vertice G 7 che si è tenuto a Taormina lo ha compiuto ieri il Primo Ministro canadese Justin Trudeau, non durante gli incontri con gli altri capi di Stato e di governo ma ad Amatrice dove si è recato ieri insieme alla moglie per rendersi conto di persona dei danni provocati dal sisma.

L’abbraccio fraterno tra Trudeau e il sindaco di Amatrice Pirozzi è la più bella ed autentica prova di solidarietà scaturita dal G 7 ed è arrivata quando il summit era ormai concluso, segno che per esprimere la propria vicinanza a chi sta vivendo un momento difficile non servono discorsi istituzionali di alto livello ma gesti concreti. Visitando la zona rossa di Amatrice, ancora ingombra di macerie con le sue case di cui ora restano solo pochi brandelli di muro, Trudeau e la moglie Sophie si sono detti profondamente toccati da tanta distruzione e hanno promesso che faranno tutto ciò che è in loro potere per aiutare la popolazione locale che ancora vive nelle tende e nei camper.

Di fronte alla lapide di commemorazione per le vittime del sisma il Primo Ministro canadese si è fermato in raccoglimento insieme al sindaco Pirozzi e si è detto profondamente toccato dalla tragedia immane che ha colpito la cittadina del reatino, pensando soprattutto alle vittime più giovani che avevano ancora una vita davanti, cancellata in pochi secondi da quelle tremende scosse. “Essere qui è un momento per condividere con il popolo di Amatrice le sofferenze del terremoto”, ha detto Trudeau visibilmente commosso sotto quello che resta della Torre civica, “un gesto di solidarietà e amicizia che ribadisce anche la vicinanza del popolo canadese a quello del Centro Italia e l’amicizia tra i nostri due Paesi”.

Il governo canadese ha fatto sapere che donerà alla città di Amatrice circa tre milioni di euro che serviranno interamente per ricostruire con criteri antisismici il centro storico; in questo caso un abbraccio commosso è valso più di mille parole. La distanza tra il Canada e Amatrice si è come annullata e quell’abbraccio è diventato il più bel gesto scaturito da questo G 7.