La disgrafia è un disturbo neurobiologico specifico che riguarda la scrittura . E’ un disturbo non verbale che coinvolge la scrittura di parole e numeri e l’utilizzo del segno grafico .
La disgrafia si inserisce nel quadro delle difficoltà grafomotorie e come tale può essere considerata una sindrome che rallenta fino ad impedire l’apprendimento, il consolidamento e la conseguente automatizzazione del gesto grafico .
I sintomi della disgrafia
Un bambino disgrafico si può riconoscere durante le prime lezioni di scrittura attraverso questi sintomi :
• Il soggetto disgrafico si rifiuta di scrivere
• Prensione scorretta dello strumento grafico , quindi la penna o la matita viene impugnata in maniera scorretta
• Inadeguata regolazione della pressione della mano sul foglio
• Posizione del corpo scorretta
• Incapacità di gestire lo spazio grafico , quindi incapacità di gestire il rigo , il margine
• Difficoltà di riprodurre figure geometriche
• Scarsa fluidità nello scrivere e interruzioni frequenti
• Scarsa motilità della spalla
• Alterazione delle dimensioni delle lettere
• Difficoltà nell’approccio al foglio
• Incolonnare male i numeri
A questi sintomi e disturbi aggiungiamo anche un articolo di approfondimento scritto qualche mese fa sulla dislessia, la difficoltà nell’imparare a leggere. Difficoltà che i soggetti colpiti , hanno a leggere velocemente e correttamente.
Evoluzione del disturbo
Un bambino disgrafico può trovarsi impacciato nel mostrare la propria scrittura , in quanto spesso risulta poco comprensibile , quindi ha la tendenza ad evitare situazioni in cui è richiesto di esibire un compito scritto . E’ un bambino dotato di un’intelligenza nella norma e quindi le sue difficoltà non provengono da uno svantaggio culturale o da condizioni di problemi a livello neurologico . Può avere difficoltà nella scrittura di numeri e nell’incolonnamento di cifre quindi scrivere ed incolonnare male i numeri comporta difficoltà nell’ eseguire i calcoli correttamente . Di conseguenza , il bambino ha anche difficoltà nel disegnare correttamente le figure geometriche o grafici e quindi il risultato del suo lavoro risulta spesso esteticamente scadente . Frequentemente il bambino disgrafico avverte un senso di inadeguatezza nei confronti degli insegnanti e dei compagni di classe , luogo in cui non è possibile nascondere la propria scrittura . Per questo motivo le continue richieste di migliorare la propria scrittura , generano in lui un senso di frustrazione e una forte sensazione di bassa autostima ,sfociando spesso in sentimenti negativi nei confronti dell’ambiente scolastico .
Diagnosi ed esercizi per la disgrafia
La diagnosi di disgrafia in genere avviene generalmente alla fine della classe seconda elementare , anche se in casi molto più importanti si può diagnosticare anche prima . In genere sono gli insegnanti a segnalare i bambini con disturbi dell’apprendimento e a comunicarlo alle famiglie . La diagnosi di disgrafia viene effettuata del personale del Servizio Sanitario Nazionale , quindi da un equipe di neuropsichiatra, psicologa e il logopedista che cura questi disturbi.
Esercizi per l’autostima
Come per la diagnosi anche per la terapia è necessaria l’equipe sanitaria che segua e collabori in sinergia con la famiglia e gli insegnanti . Si adotta un piano di recupero tarato sulle caratteristiche psicologiche del bambino . Si esegue quindi un programma di rieducazione all’autostima con esercizi che riguardano il corpo volti all’acquisizione di una postura corretta per la scrittura . Poi si eseguono esercizi specifici per il recupero della scrittura con dei quaderni speciali e colorati , i quaderni Erickson che sono suddivisi in tre livelli: scrittura delle lettere in stampatello maiuscolo , scrittura per le lettere corsive e scrittura delle sillabe . Fondamentale è la figura dell’insegnante , il quale deve accogliere le difficoltà del bambino e garantirgli aiuto attraverso un affiancamento costante e permettendogli di utilizzare un PC . Se non è possibile utilizzare il PC a scuola è necessario che venga utilizzato a casa. A scuola, è doveroso esonerare il bambino da richieste grafiche proponendogli verifiche a risposta chiusa, o con schemi da riempire e numeri già incolonnati.