Tra i principali nemici della salute dei capelli c’è lo smog.
Un problema che affligge soprattutto chi abita in grandi centri urbani, densamente popolati, dove la vita scorre tra una corsa e l’altra e auto e moto diventano alleate indispensabili per essere sempre puntuali. Con il paradosso di ritrovarsi, poi, imbottigliati nel traffico e farse ancora più tardi. Ma il vero problema è quello vissuto dai nostri capelli, sottoposti a un forte stress che può tradursi in un’accelerazione della loro caduta.
Capelli e smog, ecco la relazione diretta
Esiste una relazione diretta tra la salute della nostra chioma e lo smog. A dirlo sono esperti di dermatologia, tra questi anche il presidente dell’International Hair Research Foundation (Ihr), Fabio Rinaldi. Secondo il numero uno della fondazione dedicata proprio allo studio del capello e alle sue patologie: “Il fusto dei capelli è come una spugna, che assorbe tutto quel che c’è nell’atmosfera attraverso la cuticola esterna, compresi odori, fumo di sigaretta, polveri sottili, metalli pesanti, gas di scarico e quant’altro ammorba l’aria delle nostre città”.
Inquinamento, l’allarme dell’Oms
I dati relativi all’aumento dell’inquinamento sono davvero allarmanti. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) proprio in questi giorni ha lanciato un allarme da non sottovalutare, definendo il fenomeno la peste nera del XXI secolo. Ogni anno, nel mondo 12,6 milioni di persone muoiono a causa dei danni causati dall’uomo all’ambiente. Una morte su 4 è dovuta proprio ai fattori di rischi ambientale legati al luogo in cui si vive o si lavora. I più esposti ai fattori di rischio ambientale sono i bambini con meno di cinque anni e gli adulti con età compresa tra i 50 e i 75 anni. Spostando l’analisi sul fattore geografico, invece, emerge che a più alto rischio sono i paesi a basso e medio reddito del sud-est asiatico e le regioni del Pacifico orientale.
Dermatiti e fragilità, ecco cosa accade ai capelli
In questo contesto drammatico come potrebbero i capelli non accusare i danni provocati da smog e inquinamento a crescita costante? Quali sono i reali rischi per le nostre chiome? Nei casi più fortunati, sottolinea il presidente dell’International Hair Research Foundation, si può parlare di un danno esclusivamente estetico. I capelli, infatti, consumati dallo smog tendono a opacizzarsi e sfibrarsi. Ma le conseguenze possono essere ben più importanti: fragilità, dermatiti, irritazioni sono dietro l’angolo a causa di ciò che ogni giorno i capelli si traovano a respirare, insieme con i nostri polmoni.
Attenzione all’inverno, il vero nemico della salute dei capelli
L’inverno è il periodo peggiore perché si registra un sensibile aumento di polveri sottili e monossido di carbonio. Il 38 per cento delle patologie, infatti, si manifesta proprio nei mesi di questa stagione. I soggetti sottoposti ad analisi da parte della Fondazione internazionale presentavano una dermatite irritativa, assente durante il periodo estivo. In caso di peggioramento, con il subentro di infiammazioni e malattie della cute, si può addirittura arrivare alla perdita definitiva dei capelli.
Un piccolo trucco per contrastare il fenomeno dell’inquinamento
Lavare spesso i capelli è una necessità ed è anche la strada migliore per consentire alla chioma di respirare dopo giornate sottoposte agli stress da inquinamento. Almeno ogni tre giorni è opportuno fare uno shampoo, senza cadere nella sciocca credenza che si agevoli la perdita dei capelli in questo modo. Anzi, è fondamentale per rafforzarli. È importante ricorrere a prodotti delicati, con ph neutro, capaci di rispettare cuoio capelluto e capelli, adatti a lavaggi frequenti.
Se non dovesse bastare?
Nei casi più gravi, però, quando già si è manifestata una massiccia perdita di capelli, lo shampoo potrebbe non essere una risposta sufficiente. In questa occasione è opportuno rivolgersi a specialisti, come quelli che operano in Hair Clinic, centro specializzato nella cura delle patologie del capello, capaci di frenare la perdita del capello. Come? Attraverso un innovativo Protocollo avanzato basato sui principi della medicina rigenerativa. Pilastro delle attività sono le cellule staminali, chiamate a rigenerare, attraverso la stimolazione, i bulbi piliferi erroneamente considerati morti e a riportarli in attività. Una strada nuova che ha già riscosso grandi successi.