Riduzione della pena per Maurizio Falcioni, l’ex compagno di Chiara Insidiosa Monda, la ragazza che fu brutalmente picchiata e ridotta in fin di vita proprio dallo stesso fidanzato.
Ormai Chiara ha quasi 21 anni, ma purtroppo non è più la stessa di due anni fa.
Successe tutto a febbraio 2014, quando scoppiò l’ennesima lite tra la ragazza, all’epoca diciannovenne e il fidanzato, trentacinquenne.
Falcioni era convinto che Chiara lo tradisse e questa sua gelosia aveva innescato numerosi litigi già in precedenza.
Secondo l’accusa, Maurizio avrebbe picchiato ripetutamente la fidanzata, sbattendole la testa a terra più e più volte. Fu lui stesso a chiedere aiuto ai vicini, vedendo che la ragazza non si svegliava più, ma negando di essere stato lui a colpirla. Le condizioni di Chiara si aggravarono ulteriormente dopo il ricovero in ospedale e dopo ben 11 mesi di coma, adesso si trova ridotta ad uno stato vegetativo e i suoi progressi sono lentissimi.
Oggi, ad un anno dal processo di primo grado, la lettura della nuova sentenza in aula: riduzione della pena per l’ex compagno, da 20 a 16 anni. Il padre della ragazza però, non ha retto alla notizia ed ha avuto un malore, che lo ha costretto ad esami più approfonditi.
“Cara Chiara, oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto così per sempre. Lo sai oggi sei stata oltraggiata da lui, dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio. Chiara, l’Italia è un paese dove non c’è dignità. Oggi in quell’aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo Falcioni. Nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata. Lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita. Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia, bruciare la mia carta d’identità. Sarebbe un sogno: io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo Paese. Si fanno ricorrenze, si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne, ma al dunque chi fa del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima”. La rabbia sul finale lascia posto alla dolcezza: “Chiare’ oggi non ci vediamo. So stato male e non mi sento bene. Vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo. Tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso stare.”
Questa la lettera del padre di Chiara che ha fatto il giro del web.
Parole che di certo lasciano il segno, parole di un uomo che si sente tradito e non difeso dal proprio Stato. Uno Stato che promuove le campagne contro la violenza alle donne, ma che concretamente fa ben poco per evitare che queste cose accadano.