I dati, che prendono spunto da un recente studio del Ministero della Salute, sono allarmanti: sempre più persone si ammalano di disturbi dell’alimentazione.
Gli ultimi risultati parlano di circa 3 milioni di persone, solo in Italia, malate di anoressia. Il problema di queste malattie è che il più delle volte non vengono capite, vengono sottovalutate o le persone che sono malate si nascondono, fino a quando gli esiti non diventano eclatanti.
Oggi, inoltre, l’anoressia nervosa è considerata uno dei disturbi del secolo. L’anoressia nervosa è un unione micidiale delle due principali malattie legate ai disturbi alimentari: anoressia e bulimia, ma non solo. Come ogni malattia legata al cibo e alla percezione di sé, l’anoressia nervosa dipende indissolubilmente dalla psicologia del malato. Ed è sulla psicologia che bisogna agire per poter avere dei miglioramenti.
All’inizio del 2015 il caso di Rachael Farrokh ha fatto il giro del mondo. Rachael Farrokh, attrice californiana, era malata di anoressia nervosa da quasi dieci anni. Tenuta sotto controllo per tutto quel tempo, negli ultimi mesi del 2014 era sfuggita di mano all’attrice e aveva portato Rachael ha pesare 18 chili, per 1,70 di altezza. Rachael aveva postato un video per cercare dei fondi su internet, attraverso GoFundMe, perché non aveva più soldi per curarsi e i medici le avevano detto che non c’era più molta speranza per lei.
La sua vita era stata travolta dall’anoressia, quando lei era ancora una ragazzina, e l’aveva deturpata: era, infatti, diventata irriconoscibile. La sua storia, però, ha scosso le coscienze di Internet, che ha risposto al suo grido d’aiuto: la sua raccolta fondi è arriva a 200 mila dolori. Così, Rachael è partita per il Portogallo, per farsi curare in una clinica specializzata in disturbi alimentari. L’attrice ha postato su facebook immagini e referti che dimostravano i suoi miglioramenti giornalieri.
Oggi Rachael è tornata a parlare ai media, sottolineando come la sua storia sia un esempio per tutti coloro che sono malati di anoressia, ma vogliono vivere. E’ migliorata molto, ma la battaglia è ancora lunga. Rachael era arrivata al “punto di non ritorno”, quel momento in cui l’anoressia prende il sopravvento ed è praticamente impossibile guarire.
“Io ce l’ho fatta!” oggi Rachael lo dice a gran voce, “ Potete farcela anche voi!” Un messaggio forte, che l’attrice vuole inviare a tutti coloro che soffrono di anoressia e pensano che non ci sia nulla da fare. L’amore, sottolinea Rachael, l’ha salvata: “l’immenso amore che mi ha circondata”. Sì, perché una costante in chi con l’anoressia ci convive tutti i giorni è la fame, ma non la fame di cibo: la fame d’amore.
E per una storia che finisce bene, ce ne sono altre centinaia che purtroppo non finiscono così. Ricorderete il caso della modella francese, Isabelle Caro, morta di anoressia, dopo aver posato per il fotografo Olviero Toscani, in una campagna di sensibilizzazione divenuta virale.
L’anoressia colpisce soprattutto le donne, in una fascia di età variabile dai 14 ai 30 anni. La malattia può insorgere in soggetti di qualsiasi ceto sociale e cultura. L’anoressia oggi viaggia attraverso Internet, ma non solo per aiutare chi n’è malato, purtroppo. Infatti proprio in Internet nascono, ogni ora, siti che assecondano l’anoressia e la bulimia, vengono detti “proana” e “promia”. In questi spazi web si considerano l’anoressia e la bulimia movimenti culturali e non malattie gravi, gravissime. Se si digita su Google la parola proana i risultati ammontano a 21 milioni. Non sono esenti gli altri canali internet, social network e forum privati. Ad esempio, You Tube viene usato per diffondere video Inspirativi per anoressiche o future anoressiche. Non è da escludere che ci sia anche un mercato dietro a questi siti, mercato che attualmente agisce indisturbato. L’anoressia, forse l’unico caso, per quanto riguarda le malattie, insieme alla bulimia, è divenuta 2.0, con tutto quello che ne consegue.
Un fenomeno che desta più di qualche preoccupazione e che rende le storie di Rachael e Isabelle Caro ancora più importanti: l’anoressia è una malattia che può portare alla morte e deve essere curata.