La dislessia è la difficoltà di imparare a leggere , è un disturbo dell’apprendimento che consiste nella difficoltà che i soggetti colpiti , hanno a leggere velocemente e correttamente .

Il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità lettura, scrittura e calcolo lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.

È presente sin dalla nascita, ma si evidenzia solo all’inizio del percorso scolastico: dopo i primi due anni della scuola primaria, solitamente le abilità di lettoscrittura sono acquisite, ma non è così per i bambini dislessici.

Quando legge, ogni lettera, ogni sillaba, ogni parola è una grande difficoltà da superare, dato che l’automatismo visivo, la parola scritta globale non c’è nella sua mente. E’ come se il bambino dislessico vedesse ogni parola e la successione di sillabe per la prima volta. Le difficoltà di codifica compromettono la comprensione del testo e l’acquisizione delle conoscenze in quasi tutte le materie. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara.

Forme di dislessia

Diverse sono le forme di dislessia : a volte il bambino fa così fatica a leggere che si rifiuta categoricamente . Qualche volta ha difficoltà a riconoscere le singole lettere , quindi di conseguenza legge lettera per lettera (lettura sottosillabica) . Qualche volta riconosce le lettere ma fa difficoltà a riconoscere la parola nel suo insieme e quindi legge sillabando (lettura sillabica) . Altre volte invece legge semplicemente con grande fatica e di conseguenza con molti errori .

Disgrafia

In genere il dislessico è anche un disgrafico , cioè trova nella scrittura le stesse difficoltà che incontra nella lettura . Questo perché la dislessia non è un disturbo della fonazione , bensì un disturbo delle capacità di riconoscere i segni grafici a livello della corteccia cerebrale . Quindi se è un disgrafico basterà osservare i suoi quaderni per riconoscere i segni obiettivi di questo difetto : la calligrafia è spesso mal leggibile , ci sono parecchi errori di ortografia , ad esempio lo scambio di lettere simili come la p e la q , la b e la d , inversione di lettere o sillabe e a volte anche inversione totale della scrittura .

Cause della dislessia

Alla base delle dislessie più gravi vi è probabilmente un difetto dell’architettura microscopica del cervello , nello specifico , dell’area del linguaggio e o della correlazione funzionale tra i due emisferi. I bambini con dislessia spesso hanno avuto difficoltà di linguaggio nei primi tre anni di vita , può trattarsi di bambini che hanno imparato a parlare verso i due anni, altre volte invece hanno imparato verso l’anno ma poi il loro linguaggio è rimasto povero, oppure non hanno mai pronunciato bene le parole, o hanno continuato ad usare frasi costruite in modo non del tutto corretto.

L’uso del linguaggio è alla base delle attività didattiche presenti a scuola ed è per questo motivo che alcuni casi di dislessia sembrano “nascere” durante gli anni della Primaria. In realtà, il contesto scolastico mette in luce problematiche già presenti . Il bambino dislessico nei casi meno gravi, è un bambino che non presenta altri problemi a livello scolastico se non quello di non riuscire a leggere .

Il bambino con un disturbo di dislessia più grave invece, ha anche uno scarso rendimento scolastico al punto da diventare un cattivo scolaro , nel senso di aggiungere agli insuccessi nel rendimento un comportamento caratterizzato da una cattiva condotta . Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente. Oltre a queste problematiche , il bambino può averne anche altre , vediamole.

Sintomi dislessia

• Disturbi della condotta e del comportamento
• Disturbi nell’organizzazione dello spazio
• Disturbi nell’esecuzione di procedure
• Disturbi del linguaggio
• Disturbi nella memoria di lavoro
• Disturbi nella coordinazione motoria
• Disturbi dell’attenzione e iperattività

Dislessia valutazione e cure

La diagnosi di dislessia deve essere effettuata da psicologi , da neuropsichiatri infantili e da logopedisti che utilizzano i criteri indicati dal DSM-IV che è il manuale diagnostico internazionale di psichiatria più importante e diffuso sui disturbi mentali.
Gli esperti devono effettuare anche un’anamnesi personale del bambino e della sua famiglia e osservare attentamente il comportamento del bambino , le sue abitudini , la sua condotta . Andranno contemporaneamente studiate l’intelligenza globale e le sue capacità di attenzione per capire se il bambino è magari soltanto impulsivo e disattento piuttosto che dislessico . La maggior parte delle dislessie si risolve spontaneamente , via via che il cervello acquisisce nuove competenze sensoriali di riconoscimento delle forme . Quindi sono disturbi “maturativi” e si correggono in genere intorno agli 8 anni . L’insuccesso scolastico che però ne deriva può lasciare delle cicatrici anche dopo che il disturbo sia rientrato . Lo scolaro può avere dei disamori nei riguardi dello studio , dei difetti di motivazione e delle abitudini a fallire che possono compromettere la qualità della vita e dei rapporti sociali .

Ruolo dei genitori

Ma una volta accertata la diagnosi di dislessia come possiamo aiutare il bambino ? Si può intervenire con programmi riabilitativi presso centri riabilitativi adeguati, tramite software riabilitativi e/o trattamenti logopedici. Innanzitutto i genitori devo affrontare con calma e costanza questo delicato momento , devono dare sicurezza al bambino e non trasmettergli ansia e nervosismo .

E’ importante organizzare situazioni ben strutturate e non modificare all’improvviso i piani della giornata , controllare che non perda il materiale scolastico , aiutare il bambino a migliorare le sue abilità sociali , limitare l’utilizzo della TV e dei videogiochi , controllare periodicamente il diario per capire se gli insegnanti hanno delle comunicazioni da dare di cui il bambino, a causa della sua disattenzione, si dimentica di riferire , lodarlo in ogni successo che ottiene , evidenziando i punti di forza anziché quelli di debolezza o disagio .

Il bambino dislessico non è un bambino malato , o “stupido”, è semplicemente un bambino che va supportato e aiutato a sviluppare le proprie capacità . E’ un bambino che va aiutato ad acquisre autostima e serenità.