Fabrizio Corona sbarca al cinema con il documentario Metamorfosi.
Il titolo del film descrive bene il percorso di purificazione a cui si sta sottoponendo l’ex re dei paparazzi, che lo scorso giugno è stato affidato temporaneamente ad una delle comunità Exodus di don Antonio Mazzi, il quale lo ha messo sotto la sua ala protettiva.
Un’affidamento in prova ottenuto per una serie di motivazioni, alcune tecnico-giuridiche, altre relative all’assenza di pericolosità sociale del soggetto e al suo passato di tossicodipendente.
Dopo quasi due anni e mezzo trascorsi nel carcere di Opera ora è il momento di cimentarsi nel mondo cinematografico e riscattare, in qualche modo, una vita ai limiti degli eccessi e trasgressioni.
Ad annunciare l’uscita della pellicola, prevista per il prossimo 10 settembre e che vuole essere una sorta di opera di redenzione per espiare i propri peccati, è stato lo stesso Corona sul proprio profilo Facebook. Questo il suo post che chiarisce tutto: “Questo documentario racconta l’ultimo periodo della mia vita prima di entrare in carcere. In quei giorni, ho iniziato un percorso di crescita interiore che ho continuato a seguire dietro le sbarre e che spero di portare ancora avanti per diventare un uomo migliore”.
Il trailer sta già spopolando su Youtube. Fabrizio Corona ha cambiato radicalmente vita e non lo testimonia soltanto il film in questione.
Si sta, infatti, mettendo al servizio della comunità di Don Mazzi, facendo lavoretti umili e aiutando gli altri ospiti della struttura.
Un modo per recuperare quella credibilità persa negli anni e, anche e soprattutto, riconquistare l’affetto di suo figlio Carlos, temporaneamente affidato alla madre di Fabrizio.
Neanche le accuse pesanti lanciate dall’ex moglie Nina Moric nei mesi scorsi possono scalfire un uomo come lui, da sempre abituato alle critiche e alle ramanzine.
E’ tempo di redimersi. Lo si può fare anche attraverso un film, pardon, documentario. La metamorfosi di Fabrizio Corona è servita.