Nel processo civile che vede opposti a Bologna Anna Maria Franzoni e il marito Stefano Lorenzi all’avvocato Carlo Taormina, che difese la donna per il delitto di Cogne poi condannata per l’omicidio del figlio Samuele, è saltata la procedura di conciliazone relativa agli emolumenti che l’avvocato vanterebbe nei confronti degli assistiti.

Il noto avvocato siciliano, ex deputato e sottosegretario, avviò la procedura contro i coniugi Lorenzi affinchè fossero condannati a pagare onorari mai corrisposti per 771mila euro.

I Lorenzi hanno negato ogni addebito sostenendo che fin dall’inizio Taormina si era accordato con i coniugi per la gratuità delle proprie prestazioni, anzi i Lorenzi hanno preteso un risarcimento di 200 mila, in quanto danneggiati dal processo ‘Cogne-bis’.

La proposta iniziale avanzata dal giudice Giannitti non ha trovato il consenso delle parti in causa. Era stato proposto ai coniugi Lorenzi il pagamento di 200 mila euro in venti rate, ma la proposta non è stata condivisa da nessuna delle due parti, pertanto la causa civile è destinata a proseguire.