Un piano di assunzioni entro la fine del 2015: premiati i Dipartimenti
E’ quanto previsto, in buona sostanza, dall’Unimore, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, la quale ha avviato un piano avanzamenti di carriera, che prevedono assunzioni di 47 nuovi docenti e ricercatori universitari in dote all’Ateneo.
Tutto ciò è reso possibile grazie ai punti organico conquistati nel 2014 ed ai punti risparmiati nel 2013 per i trasferimenti effettuati. In questo modo i Dipartimenti potranno avviare le procedure per la chiamata di 2 docenti ordinari, 28 associati e 17 ricercatori. Criteri condivisi e trasparenti garantiscono una distribuzione tra i Dipartimenti assolutamente equa e rigorosa.
Una svolta storica. Dopo anni di vero e proprio blocco del personale, l’introduzione di nuovi parametri meritocratici nella valutazione degli Atenei italiani ha portato in dote all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia un notevole pacchetto di quote finalizzate alla valorizzazione del proprio personale, determinate attraverso i cosiddetti punti organico. Questi punti, a loro volta, saranno distribuiti ai diversi Dipartimenti attraverso criteri meritocratici trasparenti.
I punti organico a disposizione dell’Ateneo per assunzioni docenti e avanzamenti di carriera quest’anno sono complessivamente 18,9. Derivano in buona parte dal risultato straordinario che lo stesso Ateneo ha conseguito nel 2014 e che ha portato in dote all’Unimore 14,2 punti, un valore secondo in Emilia Romagna solo a Bologna. Parte di questi 18,9 punti complessivi, ovvero 1,7, saranno riservati al personale tecnico e amministrativo.
Il totale quindi su cui può contare l’Ateneo per le nuove assunzioni docenti e le promozioni di docenti e ricercatori è di 17,2 punti organico.
L’Ateneo emiliano è, sostanzialmente, tra i primi in Italia ad attuare in questa direzione criteri oggettivi e trasparenti. Questo aspetto, unito ad una sorta di decentramento di poteri, poiché i punti organico verranno ripartiti e gestiti in autonomia dai Dipartimenti, rappresenta la grande rivoluzione didattica e professionale. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato che l’85% dei punti vengano suddivisi tra i Dipartimenti, mentre il 15% rimarrebbe nelle disponibilità del Rettore, in maniera tale da poter essere impiegato per intervenire in quei settori o ambiti di ricerca e didattica strategici per l’Ateneo.
A livello pratico Unimore si è avvalsa di quattro criteri di valutazione del budget dei punti organico e che orientano le sue scelte: il 40% è stato attribuito per la ricerca, utilizzando come indicatori oggettivi i risultati dell’abilitazione scientifica nazionale 2012 e 2013, ovvero calcolando la percentuale di ricercatori abilitati ad associati o ad ordinari in ogni Dipartimento sul totale dei ricercatori presenti.
Il 30% è stato, invece, attribuito per la Didattica, assegnando un peso del 25% alla docenza, ovvero alle ore di didattica frontale complessive che a livello di Dipartimento ogni docente realizza nell’anno 2014/2015 rispetto a quelle che dovrebbe realizzare: 60 ore il ricercatore, 120 l’associato e/o l’ordinario. Mentre il rimanente 5% è stato calcolato considerando il numero di studenti per docente.
Un ulteriore 20%, poi, è stato attribuito per incoraggiare e valorizzare la capacità di attrarre risorse dall’esterno (Unione Europea, MIUR, bandi regionali, ecc.). Anche in questo caso si è proceduto con una valutazione procapite, quindi adimensionale, ma aumentando del 25% il valore delle risorse provenienti dall’Europa o dal resto del mondo per premiare la vocazione delle strutture accademiche verso l’internazionalizzazione.
Infine, il restante 10% è stato utilizzato per garantire una contrazione uniforme tra i dipartimenti e assicurare in qualche modo un riequilibrio rispetto alle dinamiche del recente passato, poiché solo il 20%, infatti, dei punti organico persi è stato reintegrato in media in ateneo. Le assunzioni sono di casa all’Unimore. L’Università che cresce e fa crescere.