Fra i tanti sociologi,studiosi e analisti della comunicazione che inondano gli studi televisivi di dati, di previsioni (spesso infondate), di chiacchiere sul più e sul meno della società, della politica o dell’economia italiana, Elisabetta Gualmini, si è ritagliata il ruolo di “grillologa”. Una sorta di ricercatrice che ha spaccato il capello del movimento 5 stelle in quattro, per capirne il fondamento del consenso che il movimento di Beppe Grillo ha saputo attrarre attraverso il malcontento generale in un contesto di “sfiducia” verso le istituzioni. Più che uno studio, il suo pare diventato ormai un apologia al contrario del movimento 5 stelle.

Dopo l’esito trionfale del Movimento 5 stelle alle elezioni politiche del 2012, la studiosa aveva scritto in un suo libro: ” Si sa che molte persone decidono per chi votare nelle ultime settimane. I sentimenti anti-casta che sostengono Grillo rischiano di contaminare gli indecisi sull’onda di un indignato “tanto peggio di così non può andare”.

Peccato che Grillo non sia la soluzione, e che i normali-per-bene non siano nemmeno lontanamente in grado di sopperire alla mancanza di una classe dirigente capace e lungimirante”. Più che un’analisi, diremmo un giudizio “tranchant” sulle velleità del movimento. Invitata a diversi talk show politici, la presunta “studiosa” del fenomeno Grillo, Elisabetta Gualmini, presentata solo come una semplice “studiosa della politica italiana”, facendo “bere” al telespettatore l’idea di trovarsi di fronte ad una figura “terza” rispetto al dibattito politico, avrebbe rincarato la dose: “Se Grillo vincesse le elezioni sarebbe comunque in grado di contornarsi di esperti che possano arrivare a formare un ipotetico governo, ma non credo che lui o i suoi parlamentari abbiano ancora le capacità e le competenze per gestire appieno una complessità politica come la nostra”.

Insomma la studiosa, più che esprimere risultati di analisi politico-sociologiche, sembra essere una detrattrice del movimento 5 stelle alla stregua di quanti hanno a cuore l’interesse di smontare l’immagine del partito di Grillo come reale  e credibile alternativa all’attuale establishment politico. Ma da cosa deriva tanto accanimento ? Elisabetta Gualmini è presidente dell’istituto Carlo Cattaneo, che annovera fra i sostenitori la Regione Emilia (tradizionale roccaforte del partito democratico) e la Lega coop. Ma vanta anche copiosi finanziamenti pubblici , guarda caso, dalla presidenza della Repubblica e da tre ministeri, nonchè diversi importanti istituti di credito.

La Gualmini fa anche politica attiva in quanto vice-presidente e assessore alle politiche di welfare e politiche abitative della Regione Emilia Romagna, ente che finanzia la fondazione della quale ne è il presidente. Ed è anche sposata con il parlamentare Pd, Salvatore Vassallo. Viene allora da chiedersi: E’ proprio cosi “terza” nel dibattito politico, la studiosa del “fenomeno Grillo”, Elisabetta Gualmini ? E non sarebbe il caso che i conduttori della trasmissione che la ospitano diano conto delle cariche politiche ricoperte  dall’assessore alle politiche di welfare e politiche abitative della Regione Emilia  ?