Riprese a catinelle. Parafrasando parzialmente un vecchio film, possiamo ricondurci all’attore che lo ha interpretato.

Checco Zalone sta per tornare. Ebbene sì. L’attore pugliese sta per cominciare a girare la sua quarta pellicola in assoluto. Le altre tre, per chi se le fosse perse, sono state Cado dalle nubi, Che bella giornata e Sole a catinelle.

Il suo nuovo film, prodotto da Pietro Valsecchi e con la regia di Gennaro Nunziante, ha una tematica sociale di fondo molto attuale: sarà incentrato prevalentemente sul welfare e racconterà l’odissea di un impiegato pubblico in mobilità.

Attraverso le pagine di Repubblica ha anticipato i contenuti del film in questione, di cui, però, non si conosce ancora il titolo: “Racconto la storia dell’ultimo fortunato, che sono io, che ha il posto pubblico fisso, inamovibile, finché arriva la riforma e viene messo in mobilità. E’ l’odissea di quest’uomo che, pur di non lasciare il suo posto fisso, è disposto ad andare fino in Norvegia. Da un ufficio a tre metri da casa affronta un cambio radicale di vita che lo porterà in una cultura totalmente diversa da quella italiana, fatta di gente virtuosa, civile, efficiente, dove il welfare è molto forte. Però sono tutti depressi e si uccidono. Perché? Lo scoprirete vedendo il film…

per la prima volta giriamo all’estero. Si parte dalla Puglia, poi la mobilità mi porterà a Lampedusa, fra i profughi, e poi in Val di Susa fra i No Tav. Infine in Sardegna, fino a quando verrò spedito vicino al Polo Nord. Per ora ho solo una canzone in inglese per il film, un inglese un po’ maccheronico, oltre ad un’altra che vorrei fare come un pezzo di Adriano Celentano. E’ così che nasco, volevo fare il cantautore e scrivere cose d’amore, ma erano veramente brutte e allora per ovviare a questo durante le serate dicevo un’idiozia al microfono e funzionava molto di più. Dentro di me volevo essere un De Gregori“.