Al Congresso Europeo sull’obesità che si chiude oggi a Praga presentata anche ricerca italiana sul ruolo della vitamina D per le persone sovrappeso

Dal Congresso Europeo sull’obesità ECO 2015 che oggi si è chiusa a Praga, giunge un monito all’Europa chiamata a recitare un ruolo maggiormente incisivo nella lotta all’obesità. Le proiezioni presentate dall’OMS e dallo UK Health Forum che concernono i 53 paesi dell’area europea preannunciano un’Europa di obesi entro il 2030. Addirittura si stima che tra 15 anni il 20% della popolazione maschile e il 15% di quella femminile andrà incontro a problemi di peso, mentre 1 persona su 2 avrà comunque problemi di peso eccessivo.

La piaga dell’obesità non risparmia e non risparmierà neanche i paesi tradizionalmente più “in forma” del continente europeo. Anche per la Svezia, si stima che il 26% di uomini e 20% di donne andranno incontro a problemi di eccessivo accumulo di grasso. In Grecia, poi, si prevede che gli obesi passeranno dal 20% al 40% della popolazione. Mentre la maglia nera spetta all’Irlanda, dove nel 2030 la maggior parte della popolazione avrà problemi sovrappeso ( 89% degli uomini e l’85% delle donne ).

Nel congresso di Praga si è ribadito come l’obesità costituisca un fattore di rischio per varie patologie, come le malattie cardiovascolari, oncologiche e metaboliche. Adesso la parola passa ai governi nazionali, ai quali è demandata la responsabilità di prendere al più presto le contromisure per salvaguardare la salute collettiva, incentrata sull’informazione verso una corretta alimentazione.