Rolex non ci sta. La società svizzera, famosa nel mondo per la produzione di orologi da polso, non ritiene corretto l’accostamento tra i propri prodotti e i cosiddetti Black bloc che hanno dato vita nei giorni antecedenti ad Expo 2015 a disordini e devastazioni in quel di Milano. Negli scorsi giorni, infatti, erano circolate immagini che ritraevano i violenti che rompevano le vetrine dei negozi con tanto di Rolex al polso.

Ciò aveva fatto scattare l’indignazione dell’opinione pubblica e della classe politica, in particolar modo del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che, all’indomani degli scontri, aveva rincarato la dose in questi termini: “In piazza ho visto farabutti con il cappuccio e figli di papà con il Rolex“. Questo, invece, quanto dichiarato in merito dal premier Matteo Renzi“Agli amici del Pd di Milano dico grazie: mentre quelli col Rolex andavano a distruggere le vetrine, loro si sono messi a pulirle. Quattro teppistelli non la vinceranno, siamo più forti noi”. 

Queste forti prese di posizione, relative ad un accostamento tra gli autori degli scontri per l’Expo 2015 e i propri orologi, non sono andate giù alla stessa società Rolex, che ha affidato la propria replica ad una lettera ai giornali diffusa dall’amministratore delegato di Rolex Italia Gianpaolo Marini. Questi i contenuti: “Esprimo profondo rincrescimento per l’associazione insita nelle Vostre parole fra la condizione di distruttori di vetrine e il fatto di portare un orologio Rolex al polso. 

Dalla qualità delle foto e dei video che sono stati diffusi dai media è altamente improbabile poter desumere un’affidabile identificazione come Rolex (e ancor di più come Rolex autentico) dell’orologio indossato dai facinorosi”.