Con la crisi, il tasso di microcriminalità si è impennato e con esso il fenomeno del borseggio, una piaga sociale ormai in grande ascesa negli ultimi anni. La storia che vi vogliamo raccontare è quella di Giancarlo Sanna, un pensionato di 72 anni, residente nel quartiere genovese di Marassi, operaio in pensione dell’officina meccanica navale Campanella. L’uomo è balzato agli onori della cronaca per essere diventato l’angelo custode delle vittime di borseggio di Genova.

L’uomo che vanta l’invidiabile record di avere dato la caccia, con esito positivo, ad almeno 500 borseggiatori, sventando furti e rapine con destrezza negli autobus del capoluogo ligure, è stato anche arruolato nell’associazione dei carabinieri in congedo.

Intervistato da Repubblica ha raccontato l’ultima delle proprie imprese eroiche a difesa di ignari concittadini in preda ad un imminente borseggio: “Alla fermata c’erano due ragazzi, albanesi. Uno è salito davanti, il complice in mezzo. Ho capito subito che qualcosa non quadrava da come si sono posizionati. Solita tecnica, il fiuto non mi tradisce mai. In via Roma uno ha sfilato il portafogli a una signora e gli sono andato dietro”. Ma ormai si contano a centinaia i “furbastri del portafoglio” che se la sono data a gambe per sfuggire ai tentacoli di Giancarlo Sanna, ormai noto per il proprio intuito nel prevenire le mosse degli avventori malintenzionati.

L’uomo ha anche l’abitudine di appuntare tutto, sulla propria attività quotidiana di repressione del crimine dentro gli autobus, “casi risolti, quelli in corso, orari, appunti sui sospettati”, un archivio che rappresenta un valido strumento per analizzare le circostanze e i protagonisti dei furti con destrezza sugli autobus.

“In via XX Settembre avevo pizzicato due ladruncole. Quando è arrivata la polizia mi hanno dato del pedofilo, anzi “pidofilo” mi chiamavano, e gli agenti mi avevano portato in Questura perché pensavano lo fossi veramente. Poi – racconta Giancarlo Sanna – è venuto fuori chi sono e mi hanno ringraziato”.

L’uomo, separato dalla ex moglie, vive da solo con la propria pensione, ma i concittadini, riconoscenti per l’attività benefica che ha risparmiato centinaia di genovesi dai tentacoli dei borseggiatori, lo omaggia spesso con viveri e altri doni in segno di gratitudine, per Giancarlo Sanna, il terrore dei borseggiatori di Genova.