Hristiyan Ilievski, macedone, latitante dal 2011, considerato il capo del gruppo degli zingari accusato di avere corrotto giocatori di serie A e B al fine di alterare i risultati degli eventi calcisti, si è costituito ieri a Orio al Serio (BG). Su Ilievski gravava una ordinanza del gip di Cremona, Guido Salvini, nell’ambito dell’inchiesta che riguarda lo scandalo calcioscommesse.

L’arresto dello zingaro potrebbe comportare l’inizio di una collaborazione al fine di accertare i fatti e svelare il coperchio sullo scandalo relativo ai match truccati dei maggiori campionati di calcio italiani.

Il macedone sarà interrogato domani dal gip Salvini e ora la cupola del calcio “trema” , poichè dalla deposizione di Ilievski potrebbero saltare fuori i nomi di spicco che avrebbero venduto le prestazioni professionali per alterare i risultati delle partite.  Lo zingaro sarebbe il custode di molti segreti e scandalosi retroscena del calcio italiano da due anni a questa parte. Ilievski e la sua banda hanno creato contatti con alcuni calciatori che corrompevano e costringevano, con le buone e con le cattive, a truccare le partite secondo le loro pretese.

I contatti sarebbero avvenuti perfino all’interno dei ritiri delle squadre, e nel caso di esito positivo poteva consentire ai giocatori corrotti di incassare cifre sontuose (dai 50 ai 200 mila euro).

In uno stralcio di intervista pubblicato su Repubblica, nel 2012, Ilievski raccontò una parte della sua verità. Spiegando che il suo ruolo, e quello dell’organizzazione, era soltanto quello di “comprare informazioni” poichè, a detta dello stesso Ilievski, le gare erano già truccate a monte. Il loro intento era solo quello di conoscere le informazioni per trarne lucro. Fece nomi e cognomi, grazie ai quali la procura di Cremona ha aperto un’inchiesta bis che ha portato a nuovi arresti e a individuare e ad arrestare nuovi protagonisti dello scandalo scommesse.