Spesso vivere accanto ad una persona che russa può rappresentare un ostacolo ad un sonno profondo e ristoratore. Addirittura una scoperta effettuata da un gruppo di ricercatori londinesi dell’University College e dell’Imperial College e resa nota dal “Daily Mail” ha dimostrato che oltre al rischio di perdere sonno, le persone che dormono accanto a qualcuno che russa corrono infatti il rischio di andare incontro a patologie cardiovascolari renali e neurologiche.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “European Hearth Journal”  ha dimostrato che il rumore emesso da un “russatore” in fatto di decibel può essere equiparato a quello di un aereo o un treno che passa vicino casa.

Lo stress acustico accumulato può generare un aumento della pressione sanguigna, con conseguenze che nei casi estremi, di infarto, blocco renale o demenza, posso avere esiti letali. Anche l’apnea notturna di chi russa può generare sonnolenza cronica con la conseguenza di una cattiva ossigenazione del sangue.

Il soggetto che russa tecnicamente viene definito “roncopatico”. Il russare è un atto causato dal restringimento delle cavità nasali che induce meccanicamente il soggetto a respirare attraverso la bocca.

Nella respirazione nasale l’aria passa attraverso un percorso che è posteriore al cosiddetto istmo delle fauci, il restringimento tonsillo palatale. Infatti, dalle narici, il flusso dell’aria attraversa la rinofaringe, l’orofaringe e poi l’ipofaringe, non coinvolgendo mai la parte orale. Il flusso dell’aria ostacolato da una condizione di riduzione del diametro delle normali vie respiratoria, entra a velocità maggiore, provocando un aumento della pressione negativa inspiratoria. Tale velocità genera la vibrazione del palato e delle strutture vibratili e la conseguente generazione di rumori molesti.