Dura la vita per Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord, promotore di battaglie nazionaliste e tese a contrastare l’aumento dell’immigrazione sul territorio italiano, subisce l’ira della popolazione nella maggior parte dei posti in cui si reca. Questa volta siamo ad Ancona.

Salvini, infatti, si era recato nelle Marche stamane per sostenere la candidatura dell’esponente di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli alle imminenti regionali. Ebbene, è stato duramente contestato. Ad aspettarlo c’erano soprattutto manifestanti dei centri sociali, che hanno manifestato il loro dissenso nei suoi confronti attraverso lanci di uova, bottiglie, pomodori e chi più ne ha, più ne metta.

C’è stato anche un contatto dei dimostranti con gli agenti di polizia in tenuta antisommossa per rompere il cordone, che, però, li hanno respinti agevolmente. Salvini, felpa blu e scritta gialla “Marche”, si è fermato 15 minuti al banchetto della Lega per la raccolta di firme in vista della presentazione delle liste per le regionali.

Ha salutato, inoltre, il coordinatore regionale di Fdi-An Carlo Ciccioli e si è fatto fotografare con gli attivisti. Dall’altra parte del cordone di sicurezza, le urla dei manifestanti erano grossomodo queste: “Vattene, vergogna, fascisti”. Salvini, sarcasticamente parlando, non le ha mandate a dire: “E pensare che questa gente qui magari il 25 aprile stava a parlare di libertà a democrazia”. 

Dopo qualche corpo a corpo tra le forze dell’ordine e i giovani dei centri sociali, durante i quali è volata anche qualche manganellata, la calma è tornata quando Salvini ha lasciato la piazza Roma di Ancona. Gli agenti hanno identificato una ragazza di Porto Recanati, che avrebbe lanciato delle uova. Un uovo, che stava per centrare il leader della Lega, è stato letteralmente fermato dall’apertura di un ombrello da parte di un agente.