Un dolcificante proteico che promette di dare una mano a chi lotta contro gli zucceri aggiunti. Questo l’ambizioso progetto di una startup nata da poco aall’Università di Napoli, che prende il nome di iSweetch presentata alla BioInItaly Investment Forum & Intesa San Paolo StartUp Initiative di Milano.

Il nome di questo dolcificante è Monellina: basta un solo grammo di questo prodotto per ottenere la dolcezza fornita da ben tre chili di zucchero. Per ottenere la Monellina da utilizzare come dolcificante sono necessarie le biotecnologie, che aiutano a fronteggiare l’ estrazione della molecola, originariamente identificata dai ricercatori del Monell Chemical Senses Center di Filadelfia nell’arbusto africano Dioscoreophyllum cumminsii.

La Monellina è così dolcificante in quanto è composta da una struttura tridimensionale, che le consente di legarsi ai suoi bersagli scatenando un’intensa sensazione di dolcezza. Le alte temperature però vanno ad alterare questa struttura. Per questo i ricercatori dell’Università di Napoli hanno apportato piccole modifiche alla sua struttura, rendendola allo stesso tempo più stabile e più dolce, trendendola 3.000 volte più dolce dello stesso zucchero

Per fare ciò, si sono forniti di batteri geneticamente modificati capaci di portare avanti processi di fermentazione crescendo sugli scarti alimentari. I costi per produrre la Monellina sono sicuramente più elevati, rispetto a quelli messi in atto per la produzione dello zucchero da tavola, ma in compenso se ne possono usare quantità nettamente inferiore per dolcificare il caffè, o altre bevande e/o cibi, in maniera ecosostenibile.