L’epurazione da parte di Papa Francesco del marciume che per anni ha rappresentato un’ombra che ha offuscato la credibilità della Chiesa cattolica, ha mietuto altre vittime. Il Papa infatti ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Kansas City, negli Usa, presentata da monsignor Robert Finn.
L’uomo aveva precedenti penali per reati legati alla pedofilia, avendo coperto padre Shawn Ratigan trovato in possesso di materiale pornografico relativo ai bambini della propria parrocchia.
Sullo stesso episodio il Vaticano aveva già aperto pubblicamente una inchiesta per accertare la verità dei fatti. Mesi fa il pontefice aveva dato il proprio benestare all’arresto di Joseph Wesolowski, l’uomo che all’epoca nel quale svolgeva la mansione di nunzio della Repubblica Dominicana, venne accusato di pedofilia.
Papa Bergoglio aveva anche rimosso in Paraguay il vescovo Ciudad De L’este reo di avere coperto abusi sessuali nella propria diocesi. Prosegue, dunque, l’impegno del Papa proteso a ripulire il volto della Chiesa cattolica e il suo nuovo corso improntato all’insegna della “tolleranza zero” contro quella che lo stesso pontefice ha giudicato essere “una piaga nell’istituzione che colpisce vescovi e cardinali”