Contrastare l’inquinamento della Terra, partendo dallo spazio. Questo l’obiettivo della Cina, che ha aperto una nuova frontiera per abbattere lo smog del nostro pianeta, nonché la crisi energetica.

Infatti, il Paese orientale ha avviato un progetto basato su un impianto fotovoltaico, di grandi dimensioni, da costruire in orbita, a 36mila chilometri dalla Terra. Questa stazione metterà a disposizione l’energia solare al pianeta, dodici volte più grande di piazza Tienanmen di Pechino, ma anche due volte più grande di Central Park a New York. Questi sono i dati che sono stati forniti dall’Accademia Cinese delle Scienze.

La stazione spaziale, dunque, produrrebbe elettricità da convertire in microonde o laser e trasmessa a u collettore situato sulla superfice del nostro pianeta. In tal senso, sarebbe possibile contrastare l’inquinamento e le emissioni di CO2 scaturite dai processi energetici legati ai combustibili fossili.

Come spiega Wang Xiji, anziano membro della CAS, “una stazione spaziale solare redditizia dovrebbe avere una superficie di pannelli di 5 o 6 km quadrati” e che “senza il ciclo terrestre giorno-notte, l’energia sarebbe raccolta il 99% del tempo”. Da qui la capacità dei pannelli spaziali di “generare energia dieci volte superiore a quelli sulla terra per unità di superficie, risolvendo così la crisi energetica“.

“Quando l’energia solare dallo spazio diventerà la nostra energia primaria – aggiunge il 93enne Wang Xiji – la gente non dovrà più preoccuparsi dello smog e dell’effetto serra“.