Definite le linee guida che il governo adotterà per rilanciare l’economia italiana. Il ministero del Tesoro ha infatti delineato il Documento di economia e finanza, approvato venerdi sera dal consiglio dei Ministri, strumento che costituisce le fondamenta della politica economica del nostro paese nei prossimi tre anni.
Il ministro Padoan nella conferenza stampa di presentazione ha fatto notare come l’importante documento mirerebbe a “consentire alla Pubblica Amministrazione di recuperare efficienza, riallocando e contenendo la spesa pubblica secondo una visione organica”.
Il piano di tagli alla spesa e di riduzione delle agevolazioni fiscali comporterà tagli strutturali alla spesa pubblica per un importo pari a 0,45 punti percentuali di Pil dal 2016 in poi, mentre per quanto riguarda le agevolazioni fiscali il risparmio ammonterà allo 0,15 di Pil, sempre dal prossimo anno.
Per quanto riguarda gli enti locali (comuni, regioni e aziende sanitarie) si provvederà a: a) allineare le regole del patto di stabilità interno a quelle europee; b) utilizzare i sistemi di costi standard e fabbisogni standard (o livelli di servizio) per determinare le risorse disponibili alle singole amministrazioni; c) rendere disponili on line e facilmente consultabili i dati di performance e di costo delle singole amministrazioni.
Per quanto riguarda le aziende pubbliche partecipate si attueranno interventi legislativi mirati a un miglioramento dell’efficienza delle aziende partecipate, con particolare riferimento ai settori del trasporto pubblico locale e della raccolta rifiuti, che soffrono di gravi e crescenti criticità di servizio e di costo.
Per quanto riguarda la pubblica amministrazione centrale le priorità saranno: a) una revisione approfondita e analitica dei circa 10.000 capitoli di spesa verificandone l’utilità e l’efficienza; b) la riorganizzazione delle strutture periferiche dello stato centrale, sfruttando il veicolo legislativo della legge delega di riforma della PA, creando un nuovo modello di servizio più efficiente ed efficace.
Per quanto riguarda gli acquisti della PA si procederà a completare il processo di razionalizzazione delle stazioni appaltanti e delle centrali d’acquisto.
Il piano di dismissione delle quote statali, per quanto riguarda poste, ferrovie ed Enav proseguirà, avendo il governo già emanato i decreti che ne sanciranno la definitiva privatizzazione degli storici enti statali.
La riduzione dei tassi di interesse comporterà una riduzione delle uscite da parte dello stato per il pagamento dei debiti, fino ad arrivare ad un rapporto deficit/pil che nel 2019 è previsto per 3,7%. Un punto in meno rispetto allo scorso anno.