Matteo Salvini al centro della scena politica, ma non solo. Adesso conquista anche quella mediatica e comunicativa. La sua ben nota posizione contro i rom rappresenta uno dei suoi cavalli di battaglia sui social. Attraverso l’utilizzo della sua pagina Facebook, non le manda certo a dire ai cosiddetti “nomadi” ed esprime senza freni inibitori il suo pensiero.

Stavolta, però, il post discriminatorio gli è costato caro. Il segretario della Lega Nord è stato, infatti, bannato da Facebook per 24 ore. All’origine accuse di razzismo, arrivate persino da esponenti del Vaticano. E’ stato lo stesso Salvini a confermarlo attraverso i microfoni di Radio Padania. Queste le sue parole in merito, riportate di seguito:Facebook mi ha sospeso per 24 ore perché ho usato la parola zingari che usava mia nonna. Sentire certe parole in bocca ad un vescovo mi fa tristezza. Se avessi peccato, il compito di un vescovo sarebbe quello di riportarmi sulla retta via, non di insultarmi.

Io, comunque, parlo coi parroci di provincia, non coi vescovoni che vivono in 300 metri quadrati, magari anche coi camerieri. Se andiamo al governo, mando il preavviso di sfratto e poi rado al suolo tutto. Penso anche a quelle migliaia di minorenni costretti a rubare e a fare gli accattoni, che dovrebbero essere sottratti ai genitori. Mi chiedo: dove sono gli assistenti sociali? Li manderei nei campi rom prima di chiuderli. Putin? Lo vedrò presto anch’io. Tornerò a Mosca. Piano piano ci stanno arrivando tutti, anche Tsipras. Ci arriverà anche l’Italia, ma troppo tardi. Quando saremo al governo noi, gestiremo la politica estera in maniera opposta rispetto al masochismo ottuso di Renzi“.