Italiani popolo di poeti, navigatori ed alcolisti. Potremmo aggiungere questo terzo aggettivo allo stereotipo dell’italiano medio. Secondo, infatti, la relazione presentata dal ministero della Salute, almeno 8,5 milioni di italiani abusano di alcol, specialmente tra le fasce giovanili di età.

In Italia, dunque, si beve troppo. Una tendenza preoccupante, una moda, spesso e volentieri, che, però, può provocare incapacità nel gestire l’ebbrezza, distruzione del sistema immunitario ed aumento delle aritmie cardiache. Si afferma in questo modo il cosiddetto fenomeno del binge drinking, ovvero sia dell’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve. Ciò interessa, in particolar modo, i giovani compresi tra i 18 ed i 24 anni.

Lo studio rivela che si beve soprattutto lontano dai pasti e si perde, dunque, la buona abitudine di bere, invece, un bicchiere di vino a tavola. Lo fanno almeno 14 milioni di persone. All’incirca il 64% della popolazione italiana ha consumato, inoltre, nell’anno 2013, almeno una bevanda alcolica. C’è una consolazione, seppur magra: l’Italia non è il paese peggiore in Europa in tal senso. I dati, infatti, forniti dall’ Oms, Organizzazione mondiale della sanità, attestano un consumo medio pro capite di alcol puro nel territorio italiano di circa 6,10 litri nella popolazione al di sopra dei 15 anni. valore che rientra, grossomodo, nella media raccomandata dallo stesso Oms, pari a 6 litri l’anno.