Barcellona trema. Neymar ed il club catalano sono sotto accusa. Il rischio è di non poter giocare i campionati di Liga dei prossimi anni. La procura spagnola ci va giù pesante. E’ stata questa, grossomodo, la richiesta del procuratore Josè Perals nell’ambito del processo che vede implicati i vertici della società per una presunta frode fiscale.

Nella fattispecie ci riferiamo all’attuale presidente del club, Bartomeu, ed al suo predecessore, Rosell, rei di aver architettato, a loro modo, l’operazione Neymar dell’anno 2013ritenuta sospetta per i motivi sopra citati. Il reale costo del cartellino del giocatore sarebbe stato tenuto nascosto dai due e gonfiato a dismisura (83 milioni di euro anziché i 57 apparentemente sborsati, ndr).

Il provvedimento richiesto potrebbe avere validità per uno o, addirittura, due anni. Possibilità alquanto remota, ma, comunque, da non sottovalutare. Intanto, la società catalana ha diramato un breve comunicato ufficiale, nell’ambito del quale si difende in questi termini dai capi d’accusa: “Non ci sono prove sufficienti per poter ritenere l’esistenza di un reato. Al club non è ancora stato notificato nulla e la celerità dei giudici in questo frangente appare inspiegabile”.