Dybala come Messi. Il paragone, forse ancora troppo prematuro, è targato Maurizio Zamparini. Da sempre personaggio al di sopra delle parti e delle righe, il presidente del Palermo non pone limiti alla provvidenza. Anzi, rilancia. Troppo ghiotta l’opportunità di poter sfruttare il gioiello argentino per accumulare una somma ingente in un futuro molto ravvicinato. Javier Pastore docet.
Il patron ne ha parlato stamane ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai RadioUno. Queste le sue parole, che investono anche la componente economia del calcio italiano: “Sono contento di questo campionato, siamo quasi arrivati alla salvezza matematica, ma ci sentiamo all’altezza di squadre come Genoa e Torino. Dybala è il futuro Messi, per lui chiedo minimo 40 milioni di euro, poi vedremo. Conosco Iachini da molto e credo che rimarrà per molto tempo ancora. Mi assicura un bilancio dove posso acquistare calciatori adeguati all’attuale momento economico. La cifra della cessione di Dybala sarà ovviamente reinvestita.
Se vedete i bilanci di Real Madrid, Psg e Manchester United spendono molto più di noi. Il problema è che da noi le società sono 40 anni che hanno debiti, il calcio crea immagine, ma non economia. Oggi soldi per ripianare bilanci non ci sono più. La situazione del Parma non è straordinaria. Il problema è che Ghirardi non ha avuto i 60 milioni per ripianare. È questione di mettersi attorno a un tavolo e ridisegnare il momento del calcio, garantendo il sostentamento di tutti. Quello che è successo al Parma non è straordinario, è successo a tante altre società. Guai a pensare al decreto legge, si diventa virtuosi organizzandosi e mettendo delle regole che non siano il fair-play finanziario dell’Uefa. Di club virtuosi vedo Empoli e Chievo che hanno razionalizzato e non hanno le pressioni dalla piazza”.