Rudi Garcia è arrabbiato. Il pari di ieri pomeriggio a Verona contro il Chievo non può aver soddisfatto a pieno il tecnico francese. Ennesimo segno x sulla strada della Roma, a cui adesso, più che mai, tocca guardarsi anche le spalle.

Lo stesso tecnico aveva definito, nel post-match, la prestazione ed il risultato maturato dai suoi “inquietante”. Salvo poi correggere il tiro in tal senso. Lo ha fatto stamane, nel corso della cerimonia tenutasi a Coverciano per la panchina d’Oro, ai microfoni di SkySport24. Di seguito vi riproponiamo le sue dichiarazioni: “Ieri non ero arrabbiato, ma deluso. Questa mattina mi sono svegliato come sempre: motivato e carico. Bisogna lavorare per fare una grande gara giovedì, non c’è altro da fare, Non sono deluso per il terzo posto, ha vinto il collega che ha fatto punti record (Conte, ndr) e quindi è un premio meritato. Per chi ho votato? Il voto è segreto e quindi non lo dico.

Avete capito molto male ieri, siamo molto uniti tra società, giocatori e staff. La cosa che sarà importante dire oggi alla squadra è che bisogna fare meglio e di più. Per fortuna abbiamo subito un’opportunità: a volte si gioca male e bisogna aspettare una settimana per scendere di nuovo in campo, invece tra tre giorni torniamo a Firenze per una gara di Europa League. L’obiettivo principale è la qualificazione alla Champions League. Siamo secondi e vogliamo rimanerci, ma per arrivare con questa posizione a fine campionato dobbiamo fare meglio di ieri. Poi c’e’ un turno di Europa League da superare contro una squadra forte come la Fiorentina. Mi aspetto sempre di più, ma non da un singolo, bensì da tutti, soprattutto perché so cosa possono fare individualmente e come squadra. Mi aspetto che la squadra, con la somma dei suoi singoli, faccia grandi prestazioni, non come ieri. Il mio futuro? Parlate di quello che volete. Io ho sempre detto che a Roma sto bene. Voglio entrare nel nuovo stadio e, a meno che non lo facciano già l’anno prossimo, credo che dovrete sopportarmi ancora un po’”.