Meno Allegri. La Juve perde la semifinale d’andata della Coppa Italia e compromette la qualificazione alla finale di Roma. Non sarà assolutamente semplice ribaltare un 2-1 a Firenze nella gara di ritorno, in programma il prossimo 7 aprile.

Lo sa anche il tecnico dei bianconeri Massimiliano Allegri, che ha analizzato in questi termini, ai microfoni di Rai Sport, la sconfitta dei suoi: “Abbiamo trovato una Fiorentina in un ottimo momento di forma. C’è stato un buon primo tempo per entrambe, poi nella ripresa abbiamo avuto dieci minuti di difficoltà, dove abbiamo perso ordine e concesso 2-3 occasioni favorevoli alla Fiorentina che, poi, ha fatto gol. Quindi abbiamo ripreso a giocare e potevamo pareggiare, ma la Fiorentina e’ stata molto più brava di noi e ha meritato di vincere. Al ritorno ci giocheremo le nostre possibilità, anche se non sarà sicuramente facile. Finché c’era Coman in campo abbiamo avuto un uomo in più a metà campo ed abbiamo avuto più intensità. Dopo l’uscita di Coman abbiamo sofferto e rischiato nei dieci minuti del secondo tempo con difficoltà visibili. E poi giocare contro la Fiorentina è difficile.

Abbiamo preso gol da un uomo che ha fatto 70 metri palla al piede, sicuramente lì abbiamo sbagliato. In questo momento tempo di allenarsi non ce n’è. Ora prepariamoci per lunedì con il Sassuolo, che sarà una gara dura e difficile, poi penseremo alle altre. Questo è un passo falso che abbiamo fatto e ad aprile ci prepareremo per il ritorno. Il campionato non è ancora finito come dicono tutti, abbiamo ancora molte vittorie da fare. L’Europa rimane un sogno, abbiamo vinto la prima e ci prepareremo per Dortmund. Quest’anno non abbiamo mai avuto Barzagli e Asamoah, Caceres è rimasto spesso fuori, Pirlo ha avuto tre infortuni e così in tanti hanno fatto tantissime partite, con un dispendio di energie molto alto. Stasera bisognava stare piu’ attenti, ma della prestazione, tranne dei dieci minuti del secondo tempo, sono contento. Sono amareggiato, ma cercheremo di riprenderci al ritorno. Possiamo vincere a Firenze. Come tutti quelli che giocano 40-50 partite, difficilmente possono avere un rendimento costante tutto l’anno. Pogba ha 22 anni, ma deve crescere molto sotto l’aspetto mentale, della gestione della partita. Ne parlo spesso con lui, non bastano le grandi qualità tecniche, servono prestazioni diverse, può e deve fare molto di più”.