Fabio Cannavaro entra in scivolata, come ai vecchi e gloriosi tempi. L’ex difensore della Nazionale italiana, attualmente allenatore del Guangzhou, squadra cinese, ha bacchettato il calcio italiano nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, delineando un quadro, a suo dire, desolante. Queste le sue parole, in riferimento anche al primo bilancio della sua esperienza cinese: “Non mi sono ancora reso conto della realtà in cui sto vivendo, mi auguro che fra un anno la mia famiglia possa raggiungermi. Non intendo restare qui senza impegno e non considero la panchina del Guangzhou una cosa di poco conto. Come allenatore cerco di essere meticoloso, senza fare lo sbaglio di vedere il match con gli occhi del calciatore ed ai miei giocatori dico lo stesso. Tra chi scende in campo e chi osserva dalla panchina c’è molta differenza.
Ho tanta stima e rispetto per Marcello Lippi. Faccio fatica ancora a dargli del tu. E’ per me un maestro, un consigliere unico, fantastico e sono contento che, una volta lasciata la guida tecnica della squadra, sia rimasto come dirigente. Non è mai invadente ed è sempre pronto ad aiutarmi. Cannavaro si esprime, inoltre, anche sulla condanna ricevuta in primo grado a proposito della rottura dei sigilli della sua villa a Posillipo, sequestrata per lavori abusivi: “Le sentenze vanno rispettate, ma ritengo che sia io che mio fratello Paolo, che pure è stato accusato di questi reati, siamo innocenti e non abbiamo trasgredito la legge. All’epoca io vivevo a Dubai con la mia famiglia mentre Paolo, nominato curatore dell’immobile, si trovava in ritiro con il Napoli. Sono fiducioso sul fatto che il tempo aggiusterà tutto.
Dalla Cina penso che sia meglio stare lontani dal calcio italiano. Vedere il Parma ridotto in quella triste situazione è desolante, dopo che negli anni ’90 aveva rivestito un ruolo di primo piano, sia in Serie A che in Europa, grazie a grandi campioni. Ora che sta fallendo si fatica a trovare i responsabili. E’ incredibile. Il nostro movimento regredisce sempre più, senza che nessuno intervenga per fermare questa spirale. Si pensa soltanto a mantenere le poltrone del potere ed a fare soldi”.