Bufera su Roma. Il giorno dopo i disordini provocati dai tifosi del Feyenoord nella Capitale, in pieno centro, si ripropone il tema della sicurezza. Qualcosa è andato storto nel piano di gestione di una massa così elevata di sostenitori olandesi, oltremodo facinorosi. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiarisce che il tema è rilevante e va trattato, come tale, in via prioritaria.
In particolare, il suo pensiero è rivolto al ministro dell’Interno Angelino Alfano, al quale ha dedicato queste parole: “Chiederò al ministro Alfano di garantire la sicurezza a Roma. Non è una richiesta nuova: la feci già l’anno scorso, all’inizio di maggio, con una lettera scritta che ebbe come risultato un incontro ed una conferenza stampa in cui il ministro Alfano annunciò numeri per segnalare con sms eventuali problemi di sicurezza. Mi sembra che il programma sms non sia stato sufficiente per garantire la sicurezza della nostra città. Io non devo chiedere le dimissioni del prefetto. Il ministro dell’Interno deve fare le sue valutazioni e dare un giudizio sull’esistenza o meno di protocolli efficaci di sicurezza nella nostra città.
Io non sono un membro del governo italiano e non prendo queste decisioni. Certamente sono sindaco da oltre un anno e mezzo e questa città ha un problema grande come una casa che riguarda la sicurezza. Chiederò al ministro Alfano se, visti gli ultimi fatti, Roma è sicura anche in tema di terrorismo. È evidente che ieri abbiamo dimostrato che non lo è. Suggerirei al questore e al prefetto di andare su internet e guardare le immagini. Se non hanno internet, possono venire nel mio ufficio. Io le ho. Ho in mente il momento in cui il presidente Obama ha chiesto al nostro paese di visitare il Colosseo. Improvvisamente tutte le forze dell’ordine si sono date da fare affinché non ci fossero venditori ambulanti e abusivi che vendono bottiglie di birra in ghiacciaie nascoste negli anfratti vicino al parco archeologico. Chiedo che la sicurezza nella nostra città sia organizzata in modo tale che ogni romano possa girare e andare vicino al Colosseo, esattamente come ha fatto Obama“.
Lo stesso sindaco ci ha tenuto a chiarire un altro aspetto: “A fronte di questo chiaro e legittimo rifiuto del Governo olandese, molte aziende italiane, istituzioni e banche da ieri sera mi hanno telefonato dicendo che sono disponibilissime a pagare i costi dei danni causati da veri e propri vandali e ringrazio Acea (l’azienda capitolina dell’energia, ndr) per essersi subito messa a disposizione per il restauro della Barcaccia. Sono orgoglioso di essere sindaco di una città, dove in queste ore molte realtà hanno chiamato dicendosi pronte ad offrire generosamente le somme che occorrono per ripristinare quello che dei barbari hanno brutalmente vandalizzato”.