La tecnologia compie, sempre di più, passi da gigante, anche per quel che concerne il mondo delle app di stampo solidale. Parliamo di un’applicazione, di recente lancio, denominata Be my eyes che, tradotto in Italiano, significa “Sii i miei occhi”, o, “Prestami i tuoi occhi”, per non tradurre in maniera eccessivamente letterale. Sembrerebbe una cosa assurda, a prima lettura: invece, questa interessante app mobile è stata progettata da un gruppo di sviluppatori danesi e permette di instaurare un contatto tra ipovedenti e persone vedenti.
BE MY EYES, L’APP PER IPOVEDENTI
Questa app si avvale della fotocamera dello smartphone per “prestare”, appunto, gli occhi a chi non ha la facoltà fisica per vedere il mondo e scrutarlo come facciamo noi. La funzione di Be My Eyes può essere applicata alla vita di tutti i giorni, anche e soprattutto per le piccole cose che per noi sembrano banali: controllare la scadenza del latte, trovare le chiavi, conoscere il nome di una strada e così via.
COME FUNZIONA QUESTA APPLICAZIONE?
Il soggetto ipovedente effettua una videochiamata a una persona vedente: i volontari che si sono registrati precedentemente risponderanno e aiuteranno il proprio interlocutore a ritrovare gli oggetti che ha perso, a citofonare, ad orientarsi o a leggere, ad esempio, gli ingredienti di una confezione. Il sito viene sottoposto a un aggiornamento continuo: sinora, infatti, sono stati aiutati quasi 5.000 ipovedenti e sono stati prestati, per tale scopo, oltre 63 mila sguardi.