Ridurre gli effetti delle inondazioni. Questa la soluzione individuata dal Consiglio nazionale degli ingegneri che si è riunito intorno ad un tavolo per occuparsi del Rischio idrogeologico con Massimo Sessa, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e componente della cabina di regia della Struttura che contrasta il Rischio idrogeologico.
Inondazioni e Dissesto idrologico
Un’emergenza senza fine e, con l’inverno alle porte, i tecnici stanno passando al setaccio tutte le possibili soluzioni normative atte a ridurre gli effetti che hanno le inondazioni sul territorio e sulle persone in Italia. Il Consiglio nazionale degli ingegneri ha condiviso con il presidente Sessa soprattutto la necessità di tenere nella giusta considerazione le opere nella loro importante fase di progettazione, in modo tale da diminuire i danni causati dal dissesto idrogeologico. Le categorie tecniche ritengono determinante il contributo dei professionisti esterni all’elaborazione dei progetti e vedono il dissesto idrogeologico come una priorità da affrontare attraverso idee molte chiare e linee di sviluppo del tutto nuove, un modo concreto per combattere il problema delle inondazioni.
Per salvaguardare il dissesto idrologico ci vogliono buone pratiche nella realizzazione delle opere, dei processi semplificati per il conferimento degli incarichi della progettazione a normativa invariata, un codice di comportamento che porti ad un buon utilizzo del territorio e la precisa creazione di una griglia di valutazione che si possa offrire alle Stazioni uniche appaltanti al momento della progettazione degli interventi.
Inondazioni, una priorità per Massimo Sessa
Massimo Sessa ha tenuto a sottolineare come le idee nate da questo tavolo siano molto importanti per affrontare il problema ingente delle inondazioni e si è congratulato per gli sforzi che l’intera rete dei professionistici tecnici ha compiuto e sta compiendo per affrontare uno degli argomenti, attualmente, di maggior interesse nell’opinione pubblica.
Il percorso comune intrapreso potrà far centrare l’obiettivo comune, quelle di circoscrivere le inondazioni sul territorio italiano, mentre la cattiva programmazione e la bassa qualità degli interventi , che fino ad ora sono stati garantiti, non hanno assolutamente consentito di curare il territorio in modo adeguato alla necessità di sicurezza della popolazione.