L’Australia ha sempre sofferto di attacchi di caldo estremo, ma il numero e l’intensità delle ondate di calore in quest’ultimo periodo è in aumento, cosa che richiede un ripensamento di come vive il paese, lavora e gioca al sole. A qualcuno piace caldo, ma 13 giorni con temperature superiori ai 40° C sono veramente troppi.
Economia e salute in ginocchio
Le dighe cominciano ad essicare e le aziende locali hanno chiesto al personale di iniziare a lavorare presto per evitare il peggio agli animali e, inoltre, i nativi faticano a trovare l’acqua. Non è una novità, però, per l’Australia dato che anche l’anno scorso le rilevazioni dei metereologi avevano registrato l’ondata più calda dal 1910. Qualcuno potrebbe pensare che una tale ondata di caldo potrebbe valorizzare un soggiorno a Bondi Beach in Australia, famosa per le sue spiagge, ma in molti obiettano che questa impennata possa, invece, danneggiare l’economia. Ma il grande caldo ha conseguenze anche per la salute dove i sintomi di grave stress includono vertigini, mal di testa, confusione e svenimenti. Esiti più gravi sono disidratazione, perdita di liquidi ed elettroliti, e danni ai reni e cuore. Inoltre le autorità sportive devono necessarie ripensare allo svolgimento dei grandi eventi, come le corse ciclistiche sulla lunga distanza e le partite di cricket, al clou nella stagione estiva.
In Australia gli esperti sono al lavoro
Fare esercizio fisico, lavorare o anche andare a piedi a passo veloce diventa difficile a temperature superiori ai 35C, ma spesso le persone non si rendono conto dei rischi nel continuare a lavorare con tali temperature, anche quando sono protetti dall’ombra. Spesso lo fanno anche nonostante gli avvenimenti degli esperti che soprattutto in questi giorni stanno monitorando la situazione ora per ora. L’Australia e i suoi cittadini, quindi, sono molto preoccupati per questi cambiamenti climatici e gli esperti del paese australe sono al lavoro per cercare di risolvere “l’enigma caldo” ormai asfissiante.