Nel giorno in cui la Camera approva la Legge di Stabilità con cui si dovrebbe dare respiro alla nostra economia, si torna a parlare di decremento del PIL: per la precisione nel terzo semestre del 2014 si è registrato un -0,1%, addirittura dello 0,5% se rapportato allo stesso periodo del 2013, e le previsioni annunciano che tra le due annate la differenza totale sarà un -0,4%. Piazza Affari non è rimasta intonsa dalla notizia perdendo un 1,7 punti percentuali.
Nelle voci di bilancio le mancanze di introiti più incisive sono state nel settore industriale con una diminuzione dello 0,6% e ancor più gravi sono state le perdite di geometri, architetti e ingegneri del settore edile sotto dell’1,1%. Ridottissime le perdite nei settori del primario e del terziario, limitate all’0,1%. Gli investimenti hanno perso ben un punto percentuale rispetto lo scorso anno.
Non sono solo i dati dell’entrate delle imprese a segnare numeri in rosso, ma anche i consumi nonostante le delle famiglie italiane spendano uno 0,1% in più le pubbliche amministrazioni hanno diminuite le loro uscite dello 0,3%. La contrazione totale degli ultimi 3 anni è del 10,7%, e nel trimestre in oggetto non ha avuto movimenti. Inoltre si fa sentire il rincaro dei beni principali, che porta l’inflazione ad un aumento dello 0,6%, sui cui si fanno pesantemente sentire l’innalzamento dei prezzi di frutta e verdura, giustificato secondo la Coldiretti dalla pessima annata. Continuano invece a diminuire i prezzi dei carburanti: rispettivamente del 3,3% la benzina verde e del 2,6% il diesel.
“Il Paese continua ad andare male, gli indicatori sono sempre negativi. Bisogna rilanciare assolutamente sviluppo e occupazione”, queste le parole di Annamaria Furlan, leader Cisl riguardo i numeri elencati, e punta il dito sulle leggi fatte finora indicando che “bisogna ripartire dagli aspetti infrastrutturali”. Durante l’odierno sciopero il segretario generale rivendica anche il rinnovo dei contratti delle PA.
Andrea Zampini