Via libera della Camera alla Legge di Stabilità con 324 sì e 108 no e 3 astenuti, dopo le tre fiducie incassate ieri dal Governo sui tre articoli in cui è stato spacchettato il testo del Ddl di stabilità. A seguire il voto finale al Ddl di bilancio.
Avallata anche la Nota di bilancio, inclusiva degli emendamenti approvati, che avrà effetti espansivi per 6,7 miliardi per l’immediato 2015. I lavori dell’Aula sono ripresi alle 16 per le votazioni sul ddl Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017. A grandi linee ecco cosa è stato approvato.
Si parte con il controvertissimo Jobs Act che prevede la decontribuzione per ogni assunto dal 1° gennaio 2015, la deducibilità integrale del costo del lavoro, e l’allargamento a 2,4 miliardi il fondo per l’attuazione della riforma degli ammortizzatori. Aumenta il Fondo per le non autosufficienze e si annunciano risorse per contrastare la ludopatia. Ristabilito il tetto alle pensioni d’oro e aumentata la flessibilità ai Comuni sul patto di stabilità interno. Confermato il bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti e dal 2015 inizierà l’anticipazione del Tfr in busta paga ai lavoratori che lo richiederanno. Su questi tre punti il governo ha incassato ieri la fiducia alla manovra.
Nel mirino del Governo ci sono anche i furbetti dell’ISEE, che troppo spesso utilizzano prestazioni sociali agevolate pur non avendone alcun diritto; con un emendamento approvato in Commissione Bilancio viene consentito all’amministrazione finanziaria di poter utilizzare con l’ISEE anche le giacenze dei depositi e dei conti correnti.
La Legge di Stabilità sembra essere un “bel progetto”, ma come per ogni cosa bisognerà vederne gli effetti reali, perché in Italia sembra che dietro ogni legge stia sempre nascosto un inganno, e anche perché contro gli sprechi della macchina statale non si vedono grosse novità.
Andrea Zampini